Pensioni, pioggia di rimborsi in arrivo | Lo ha stabilito una nuova sentenza, ecco chi ne ha diritto
Stanno per arrivare dei nuovi rimborsi su una prestazione previdenziale, a seguito di una sentenza della corte costituzionale.
Sta per arrivare un nuovo rimborso sulle pensioni per alcuni contribuenti. Si tratta di un accredito che arriva in seguito ad una sentenza che è stata emanata dalla Corte Costituzionale lo scorso anno e che, seppur con diversi mesi di ritardo, è stata infine recepita dall’Istituto di Previdenza Sociale.
Prima di questa sentenza infatti, l’Inps aveva la facoltà di decurtare una parte della pensione di reversibilità, se il cittadino beneficiario continuava ad incassare altri redditi. Un meccanismo che però, con la sentenza uscita nel giugno del 2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima, stabilendo che l’Inps non ha in realtà il diritto di diminuire la cifra mensile dell’assegno della pensione di reversibilità per questi motivi.
E questo dunque significa che adesso l’ente previdenziale dovrà rimborsare tutti i contribuenti che negli ultimi cinque anni, hanno visto la loro pensione di riversibilità subire delle decurtazioni.
I conguagli che l’Inps dovrà adesso inviare ai contribuenti interessati riguarderanno gli anni che vanno dal 2019 al 2023, mentre a partire da quest’anno, non sarà più possibile ridurre l’importo di questa prestazione previdenziale per chi incassa anche altri redditi.
Rimborsi sulla pensione di reversibilità, le due categorie escluse
La pensione di reversibilità è un contributo economico che lo stato concede ai coniugi o agli eredi nel caso del decesso di un familiare.
Restano però due categorie di cittadini beneficiari di questa misura, che non avranno in alcun modo diritto al nuovo conguaglio. Non potranno infatti ricevere coloro che negli ultimi cinque anni hanno incassato un reddito che risulti di tre volte inferiore al trattamento minimo e chi fa parte di un nucleo familiare con uno dei componenti minorenne, studente o affette da disabilità.
Il rimborso scatterà in automatico
Tutti i cittadini che hanno diritto ad ottenere questo rimborso stabilito dalla Corte Costituzionale, non dovranno presentare una richiesta per ottenerlo. Sarà infatti compito dell’Inps individuare i beneficiari a cui è stato decurtato l’assegno mensile della pensione di reversibilità e andare in automatico a risarcirlo.
L’associazione Altroconsumo ha però di recente consigliato a tutti i diretti interessati da questo rimborso di andare comunque a verificare in prima persona se hanno diritto al rimborso e se lo hanno ottenuto, perché potrebbero comunque crearsi situazioni in cui il Sistema INps commette degli errori che possono dare vita al mancato rimborso.