Rimborso 730, ecco perchè alcuni non hanno ancora ricevuto il bonifico
Per molti cittadini, ci saranno dei ritardi nell’erogazione dei rimborsi spettanti dal 730. Vediamo insieme perché.
Tutti i contribuenti che sono tenuti ogni anno a presentare la dichiarazione dei redditi attraverso l’invio del modello 730 senza sostituto d’imposta, hanno poi in seguito diritto a ricevere il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
L’accredito però arriva sempre in ritardi rispetto a chi ha completato questa procedura mediante il sostituto d’imposta, in quanto non avendo a disposizione la procedura prevista per chi “utilizza” o il proprio datore di lavoro e l’ente previdenziale, in cui il rimborso può avvenire subito venendo erogato direttamente in busta paga o sulla pensione, in questo caso invece i tempi sono inevitabilmente più lunghi.
I tempi dunque per poter ricevere il rimborso per i cittadini che hanno inviato il modello 730 senza sostituto d’imposta sono dunque sempre un po più lunghi, e in questo caso l’Agenzia delle Entrate può erogare l’importo spettante soltanto tramite bonifico o assegno domiciliato.
E quando ad esempio si opta per far arrivare il rimborso mediante assegno, il termine quasi sempre per ottenere l’accredito, slitta al mese di marzo dell’anno successivo.
In quali casi i tempi per il rimborso diventano più lunghi
Questo infatti viene erogato in questi casi soltanto in un momento successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi che da diritto ad ottenere il modelli di segnalazione Iban, che consente poi al cittadino di poter inserire le coordinate bancarie del conto in cui desidera ricevere il rimborso.
Una volta ottenuto, questo modello può essere inoltrato all’ente erariale mediante posta ordinaria, PEC, o anche andando a consegnare a mano la dichiarazione recandosi in uno sportello fisico sul territorio dell’Agenzia delle Entrate.
Ecco perché il rimborso sul 730 può subire dei ritardi nell’erogazione
I ritardi poi possono essere dovuti anche ad altri motivi. Ad esempio, nel caso in cui il rimborso a cui ha diritto il contribuente superi la cifra di 4mila euro, l’AdE si riserva a quel punto di far scattare dei controlli automatici, che possano accertare il corretto calcolo che da luogo al rimborso, che portano poi inevitabilmente dei ritardi nell’erogazione del credito spettante.
Inoltre, la normativa sui controlli che può effettuare l’Agenzia delle Entrate è stata aggiornata di recente, e adesso l’ente erariale ha anche la facoltà di allungare i tempi per il rimborso laddove riscontri delle incoerenze nella compilazione del modello.