Imu, c’è una nuova scadenza a Gennaio | Se superi questa data, rischi una contestazione dell’Agenzia delle Entrate
Imu, attenzione alla nuova scadenza di inizio gennaio. Chi la supera, potrebbe ricevere una contestazione dell’Agenzia delle Entrate.
Restano ormai pochissimi giorni per completare il ravvedimento sprint sul pagamento dell’Imu, la tassa sulla prima casa. Il termine ultimo infatti per completare questa procedura speciale per chi non è riuscito a saldare la rata entro la scadenza prevista, è fissato al 2 Gennaio 2024.
Il pagamento dell’Imu è infatti previsto per il 18 Dicembre di ogni fine anno, ma i contribuenti che non riescono a rispettare questo termine, hanno comunque la possibilità di ravvedersi in tempi molto brevi, pagando una sanzioni di molto ridotta rispetto a quella ordinaria.
In particolare, tutti coloro che completano il saldo di questo tributo entro quattordici giorni dalla scadenza, pagheranno una multa per il ritardo di molto inferiore a chi invece supera i 14 giorni previsti. Se invece il contribuente lascia passare dei mesi senza saldare il dovuto al fisco, in quel caso l’Agenzia delle Entrate può avviare una contestazione chiedendo il pagamento intero della cifra, maggiorata dagli interessi e dalle sanzioni.
E il ravvedimento sprint è proprio quella procedura che consente ai cittadini di regolarizzarsi con la rata Imu di fine anno entro quattordici giorni, andando a corrispondere una sanzione super ridotta che sarà calcolata con uno 0,1 per cento di interesse fino alla fine di queste due settimane di tolleranza previste.
Imu, ecco quali sono i termini ultimi per il ravvedimento sprint
L’ultimo termine ultimo per il ravvedimento sprint sull’Imu è dunque fissato al 2 Gennaio 2024, e chi supera questa data avrà comunque la possibilità di regolarizzarsi, ma pagando una sanzione maggiore.
Dal quattordicesimo fino al trentesimo giorno, la sanzione può salire fino ad un massimo dell’1,5 per cento di interessi sulla cifra totale, mentre dal trentesimo giorno fino al novantesimo giorno salirà fino al 1,67 per cento.
L’Imu è stata introdotta per la prima volta nel 2012
L’Imu è un acronimo che sta per Imposta Municipale Propria, e si tratta di un tributo introdotto per la prima volta dal governo Monti nel gennaio del 2022. Nella sua prima formulazione, l’imposta si applicava anche sull’abitazione principale del cittadini, ma a partire dal 2013 si è invece deciso di esentare sempre la prima casa e tassare soltanto a partire dal secondo immobile i contribuenti.
Questo tributo sugli immobili è stato modificato diverse volte nel corso degli anni, e la modifica più importante è arrivata nel 2020, quando la Tasi è stata cancellata, decidendo di accorparla con l’IMU.