L’assegno di inclusione diventa realtà, partono le domande | Quali sono i requisiti per ottenere il nuovo sussidio
Si dà ufficialmente il via all’assegno di inclusione: possono partire le domande
Si conclude ufficialmente l’era del reddito di cittadinanza. In questi ultimi giorni di dicembre si stanno esaurendo gli ultimi contributi erogati e saranno spendibili al massimo sino alla fine del mese di gennaio 2024. Dopodiché le carte saranno inutilizzabili in quanto non più caricate.
A sostituzione del rdc, contro il quale il governo Meloni si è scagliato sin da quando aveva in atto la campagna elettorale, l’amministrazione attuale contrappone una nuova forma di sussidio statale. Nasce infatti l’assegno di inclusione che ugualmente consisterà nell’erogazione di un contributo alle famiglie, ma avrà maggiori controlli e requisiti più stringenti.
Dal 18 dicembre sono ufficialmente aperte le domande per fare richiesta di tale agevolazione.
Quali sono i parametri per accedervi
Per effettuare la domanda bisognerà collegarsi al sito dell’Inps e seguire la modalità guidata. Ci si dovrà dotare della propria identità Spid, di una firma digitale o della carta di identità elettronica, mentre da gennaio in poi saranno abilitati anche i Caf a sbrigare suddette pratiche.
Siccome l’intenzione del governo è di migliorare gli aspetti del reddito di cittadinanza che non funzionavano, quali soprattutto il collocamento delle persone nel mercato del lavoro, si prevede per chiunque faccia la domanda di assegno l’iscrizione immediata al Siisl. Trattasi del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, in modo da favorire il successivo inserimento lavorativo degli individui.
Ulteriore passo da compiere per richiede l’assegno è la sottoscrizione del PAD, ovvero un patto di attivazione digitale con il quale si rilasciano tutti i dettagli anagrafici e reddituali del proprio nucleo familiare. Il mese successivo alla sottoscrizione di pad, si potrà cominciare a ricevere l’assegno.
Cosa prevede la procedura
L’assegno di inclusione prevede l’obbligo per i percettori di recarsi ogni 90 giorni ad aggiornare la propria posizione presso un centro per l’impiego. Nel caso in cui venga meno una di queste condizioni, ovvero non si rinnovi la posizione al collocamento, non si sottoscriva il pad e vengano violate le norme inerenti la fruizione e l’utilizzo dell’assegno di inclusione, questo sarà bloccato e si perderanno tutti i benefici da esso derivanti per sé e per tutto il nucleo familiare.
Una seconda domanda di accesso al beneficio potrà avvenire solo dopo che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla cessazione precedente.