Delega Fiscale, il governo rinvia la decisione finale agli ultimi giorni dell’anno | Quali tasse potrebbero aumentare per i cittadini nel 2024
Il governo ha annunciato di aver spostato l’approvazione della nuova delega fiscale negli ultimi giorni dell’anno. Il motivo di questa decisione.
Alla fine, il governo ha deciso di rimandare l’approvazione del nuovo sistema di tassazione dell’Irpef, che prevede una nuova suddivisione in tre aliquote tradizionali, all’ultimo consiglio dei Ministri che si terrà alla fine dell’anno.
Una decisione che sembra dovuta al fatto che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha intenzione di andare a migliorare alcuni provvedimenti che sono direttamente collegati alla delega fiscale. Sembra infatti che sarà ad esempio creata una nuova agevolazione economica che riguarderà tutte le famiglie residente all’estero, che decidono di tornare a vivere nel nostro paese.
Uno spazio sarà poi dedicato anche alla stesura ultima della Global Minimum Tax, una nuova imposta pensata specificatamente per le multinazionali che operano in Italia, senza avere necessariamente sul territorio la propria sede fiscale.
Sembra che questo spostamento di calendari annunciato dal governo, sia però dovuto in primo luogo ad alcune difficoltà nell’approvare la nuova tripartizione delle aliquote Irpef, che deve ancora passare dal voto favorevole del Senato.
Perché il governo ha deciso di rinviare approvazione delega fiscale
Come ha dichiarato il viceministro all’economia Maurizio Leo: “Si è preferito un rinvio di qualche giorno per consentire un coordinamento tecnico in coerenza con la legge di Bilancio in via di approvazione. Un atto di grande serietà che conferma la volontà del governo di coniugare le esigenze dei cittadini e l’equilibrio dei conti pubblici”.
In questo ultimo consiglio dei ministri il governo metterà a punto anche i nuovi incentivi destinati a tutte le imprese che decidono di riportare la loro attività in Italia.
Tanti nuovi bonus verranno discussi nell’ultimo CdM dell’anno
Agevolazioni che saranno previste anche per i cosiddetti “cervelli in fuga” ovvero le grandi eccellenze universitarie nel nostro paese che sono finito a lavorare all’estero in cerca di condizioni economiche più vantaggiose.
Per le famiglie che decidono di rimpatriare, verrà poi anche inserito un ulteriore bonus nel caso si tratti di nuclei familiari che hanno a loro carico figli molto piccoli, con un agevolazione che subirà un incremento economico del dieci per cento, rispetto a quella prevista invece per le famiglia che rimpatriano senza figli piccoli a carico.