Nuova batosta per i lavoratori, l’Ufficio Bilancio scopre un errore | Alcuni pagheranno più tasse sulla busta paga
L’Ufficio di Bilancio Parlamentare ha scoperto un paradosso che danneggerà alcuni lavoratori dal taglio del cuneo fiscale in busta paga promosso dal governo.
Per quanto possa sembrare paradossale, alcuni lavoratori rischiano di restare danneggiati dal taglio del cuneo fiscale promosso dal governo Meloni nell’ultima legge di bilancio. A lanciare l’allarme è stato l’Ufficio di Bilancio Parlamentare che ha messo in rilievo alcune conseguenze indesiderate che arriveranno con questa misura.
Il taglio del cuneo fiscale voluto dall’esecutivo, nasce per fare in modo che i lavoratori che guadagnano di meno, possano beneficiare di uno sgravio fiscale che aumenti i soldi che percepiscono mensilmente in busta paga.
Dato che si tratta di una misura nata proprio per favorire i dipendenti pubblici e privati che guadagnano di meno, questi benefici contributivi si attivano in busta paga entro la soglia massima di 35 mila euro annui lordi. E questo significa che tutti coloro che hanno uno stipendio annuale maggiore, non rientrano nel taglio del cuneo fiscale.
E l’ufficio Parlamentare di Bilancio ha fatto notare che i lavoratori che hanno una retribuzione lorda superiore a 35mila euro finiscono con il perdere oltre mille euro all’anno. E questo anche nel caso in cui la soglia viene superata per poche centinaia di euro.
Ecco perché alcuni lavoratori saranno danneggiati in busta paga con il taglio del cuneo fiscale
Questa viene vista da molti come una vera e propria ingiustizia sociale, perché non parliamo nemmeno di una retribuzione annuale che rende ricco e benestante il dipendente, specialmente se ha dei figli a carico.
Anche perché un lavoratore rischia seriamente di guadagnare meno in busta paga se la sua retribuzione si attesta sui 36 mila euro, rispetto a 30mila euro. Un paradosso che non sarà facilmente digerito dai dipendenti coinvolti in questa misura che eccedono questa soglia.
La Presidente di Upb: “ Un paradosso che rischia di diventare permanente”
La Presidente dell’Upb Livia Cavallari ha dichiarato che questa situazione così paradossale “assumerebbe rilevanza sostanziale qualora la decontribuzione dovesse essere trasformata da intervento temporaneo a permanente, perché da un lato indurrebbe un forte disincentivo al lavoro e, dall’altro, renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale, questione che assume particolare importanza dopo l’erosione del potere d’acquisto prodotta dall’inflazione“.
E questo in quanto il taglio del cuneo fiscale disposto dal governo è stato suddiviso per fasce. Ci sarà un taglio di sette punti in busta paga per tutti i redditi fino a 25 mila euro, che diventano sei punti per i redditi fino a 35mila euro annui.