Olio d’oliva, consumatori sconvolti | Il 40 per cento delle bottiglie al supermercato sono contraffatte, cosa sta succedendo
Una nuova ricerca sull’olio d’oliva che viene messo in commercio in Europa, ha rivelato dei dati molto preoccupanti. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Preoccupano molto gli ultimi risultati pubblicati dall’Ufficio per le indagini chimiche e veterinarie del centro studi di Stoccardo che questa volta si è concentrata nell’analizzare oltre cento bottiglie di olio extravergine d’oliva, tutte di marche diverse.
Un modo per controllare come i grandi marchi che mettono ogni giorno in commercio l’olio d’oliva che troviamo negli scaffali dei nostri supermercati che negli store online, rispettino tutte le regole che si occupano di tutelare il consumatore.
E l’indagine condotta dall’ufficio tedesco ha rivelato come circa il quaranta per cento delle bottiglie di olio d’oliva extravergine che ordiniamo online, non rispettano alcune regole fondamentali sulla sicurezza alimentare. Non solo, perché questa analisi è riuscita a stabilire come questo problema sia così vasto che attualmente in Germania l’olio d’oliva è tra i dieci alimenti che più vengono contraffatti nel commercio.
Le analisi condotte dal laboratorio di Stoccarda si sono svolte tra gennaio e agosto del 2023, e il 42 per cento dei campioni esaminati presentavano delle irregolarità che non li rendeva aderenti alla normativa europeo che tutti i produttori devono rispettare sul tema.
Olio extravergine d’oliva, cosa ha scoperto l’indagine del laboratorio di Stoccarda
La maggior parte delle bottiglie che non hanno superato questo test di qualità, presentavano delle carenze informative nell’etichetta. Il 19 per cento delle bottiglie inoltre, non erano in realtà vero olio extravergine e questo è forse il dato più preoccupante di questa indagine, perché si rientra in questo caso appieno nel campo della contraffazione.
Anche perchè sei di queste bottiglie sono state addirittura classificate come “olio lampante” e non dovevano dunque in alcun modo essere messe in commercio, anche perchè questa tipologia di olio non può essere utilizzata, secondo quanto stabilisce la normativa europea, nemmeno come ingrediente alimentare.
Il fenomeno della contraffazione dell’olio d’oliva rischia di dilagare in Europa
Si tratta dunque di un fenomeno a cui prestare molta attenzione, ed è probabile che dopo la pubblicazione dei risultati di questa indagine, le autorità tedesche prenderanno dei provvedimenti in merito.
Il rischio di contraffazione rischia inoltre di diventare più alto nei prossimi mesi e toccare anche il commercio nel nostro paese. Il prezzo dell’olio d’oliva, a causa della siccità e dei rincari energetici che aumentano i costi di trasporto delle merci, è ormai vicino a dieci euro al chilo e dunque mettere in vendita dell’olio contraffatto a prezzi più bassi, porta il consumatore ad acquistarlo per risparmiare, senza però sapere che non si tratta di un prodotto che rispetta le norme vigenti in materia.