Pensioni

Anche la pensione può essere pignorata, ecco in quali casi lo stato ti blocca l’assegno

Pignoramento dell’Inps o delle banche sulle pensioni: chi non paga vede decurtati propri redditi. (Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

Chi non paga i propri debiti nei confronti dell’amministrazione è soggetto a pignoramenti

Non pagare i propri debiti con l’Agenzia delle entrate può portare all’emissione di cartelle esattoriali, ma in alcuni casi si può incorrere anche nel pignoramento. Il pignoramento fiscale è un misura atta a riscuotere le cifre non pagate dal debitore in maniera forzata.

Spesso questa tipologia di misura può essere applicata anche alle pensioni. I pensionati che, indebitati con l’Agenzia delle entrate, non saldano i propri debiti nemmeno procedendo a richiedere delle rateizzazioni, possono essere soggetti al pignoramento dell’importo pensionistico.

Si parla in generale di pignoramento presso terzi, poiché l’ente che non è stato pagato si rivolge non al diretto interessato ma a un terzo e chiede di prelevare le cifre dal conto dello stesso.

Come funziona il pignoramento sulle pensioni

Il pignoramento sulle pensioni può in effetti avvenire in due modi diversi, ovvero può essere bancario (la cifra viene prelevata direttamente dal conto una volta che la pensione sia stata erogata) oppure può avvenire direttamente alla fonte (l’Inps non eroga proprio al contribuente la cifra pignorata e la passa all’istituto che deve percepirla).

In entrambi i casi tuttavia, il procedimento del pignoramento non avviene in maniera semplice, ma segue un iter ben preciso e lungo e soprattutto può essere reso effettivo solo a seguito di una sentenza.

Si necessita dunque il passaggio attraverso gli organi giudiziali e solo dopo aver ottenuto un’ordinanza dal giudice si può passare a effettuare il pignoramento della pensione.

I pensionati possono vedere pignorata la propria entrata.
(Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

La regola del minimo vitale

Esiste una regola fondamentale che è quella del minimo vitale. Non si può cioè pignorare per intero l’importo pensionistico di un percettore, in quanto si sa che l’assegno di pensione è nella maggior parte dei casi l’unica entrata del contribuente.

Pertanto, al fine di seguire il principio che vuole che si lasci sempre a una persona almeno l’importo minimo per poter vivere, i pignoramenti dovranno sempre lasciare una cifra minima alla persona oggetto di pignoramento. Si deve perciò rispettare in ogni caso la soglia minima di pensione per il sostentamento dell’individuo.

Unica differenza vale per i pignoramenti avvenuti presso banche o poste. In questo caso infatti non si va a scegliere una porzione di pensione da pignorare, ma sarà l’intero conto del cittadino a essere bloccato.

Desideria Maglione

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