Superbonus, adesso l’addio è definitivo | Tanti cittadini che lo hanno utilizzato saranno penalizzati, cosa cambia con le modifiche approvate
L’amministrazione Meloni non fa concessioni in ambito di superbonus: molti cambiamenti all’orizzonte
Tra le varie agevolazioni statali inerenti il campo dell’edilizia un ruolo fondamentale lo ha svolto il cosiddetto Superbonus. Trattasi di un incentivo che viene adoperato per favorire la ristrutturazioni di edifici, con particolare attenzione alle facciate dei palazzi, e che ha la finalità ultima dell’efficientamento energetico. Scopo principale è dunque quello di dare un contributo per far scalare classi energetiche a molti degli edifici storici italiani.
Di recente il governo Meloni ha posto un freno a molti dei bonus che dal 2021 a oggi sono stati in vigore. La motivazione principale è quella di dover rimpinguare le casse statali, effettuando una manovra economica che stringe la cinghia all’Italia ed elimina i rami secchi. Difatti tanti dei bonus esistenti sono stati considerati antieconomici e non rinnovati per il 2024. Fa eccezione il superbonus, riconfermato ma modificato nei suoi termini di applicazione con una riduzione netta delle sue percentuali di sconto.
Avvicinandoci al termine dell’anno, molti si aspettavano e avevano richiesto una proroga del bonus, in modo da poterlo sfruttare al meglio, ma il governo non è intenzionato a concedere più di quanto non abbia già dichiarato.
Cosa consentirebbe la proroga dei termini
I motivi per cui ci si aspettava una proroga era per mettere in condizione i condomini che non hanno ultimato la fatturazione dei lavori di concludere usando tutta la percentuale di sconto. Difatti il superbonus prevede almeno 2 fatture intermedie che devono coprire il 30% dei lavori cadauna e una fattura finale a saldo dell’ultimo SAL (Stato di avanzamento lavori). Chi non fosse riuscito avrebbe dunque il problema di non poter emettere la fattura a gennaio, perdendo una percentuale di bonus.
Quello che si richiede è la possibilità di poter usufruire di un Sal straordinario entro il 12 gennaio 2024. Tuttavia il governo non pare sia d’accordo poiché concedere questo significherebbe mettere a rischio la delicata situazione economica statale. Perciò il rischio di limitare di molto l’agevolazione è reale.
Cosa cambierebbe per i condomini
La peggio in questo contesto è a carico dei condomini, i quali possono usufruire di una detrazione minore e riceveranno pertanto un credito d’imposta di importo minore. Ciò si traduce automaticamente con la necessità di pagare i lavori svolti a prezzo pieno, senza più la detrazione fiscale.