Le sanzioni dell’Agenzia delle entrate alle aziende potranno essere ridotte: ecco come
Ogni anno l’Agenzia delle entrate, che si occupa della gestione del settore contributivo italiano, effettua dei controlli sui versamenti dovuti da cittadini e imprese. Laddove riscontri delle difformità procede a inviare comunicazioni e avvisi di accertamento, che si convertono poi nella richiesta di pagamento delle somme dovute e non versate causa dichiarazioni errate o proprio mancati pagamenti.
Talvolta le richieste dell’Ade si trasformano in cartelle esattoriali che, oltre all’importo richiesto per l’imposta da pagare, vi aggiungono sanzioni e interessi tanto salate quanto più grave e lunga è stata l’eventuale omissione. Sovente le imprese sono sommerse di accertamenti poiché per piccole e grandi trasgressioni si ritrovano a pagare centinaia se non migliaia di euro di ravvedimenti, sanzioni e interessi. Per evitare le salate multe dell’Agenzia delle entrate arriva una proposta che potrebbe migliorare i rapporti con il fisco nel 2024.
Nell’ambito di un approccio al fisco chiamato pace fiscale, per incentivare dunque a pagare sempre i tributi imposti dall’Ade e disincentivare l’evasione fiscale, il governo Meloni propone il cosiddetto concordato preventivo biennale. Si tratta di un approccio che serve ad alleggerire il peso della tassazione per professionisti, lavoratori autonomi con partita iva e piccole e medie aziende. Questo metodo prevede di concordare anticipatamente con l’Agenzia delle entrate l’importo delle tasse che si andranno a pagare per i successivi due anni. In tal modo si cerca di eliminare la spinta a evadere le tasse, poiché si conosce già la cifra da pagare ed è concordata con l’Ade in anticipo.
Questo sistema del concordato era già esistente in verità, ma riservato unicamente alle imprese di grandi dimensioni con numeri di fatturato particolarmente alti. La novità apportata dalla manovra finanziaria invece allarga il campo d’azione anche alle aziende di dimensioni ridotte, in modo da garantire a tutti la possibilità di gestire con maggiore consapevolezza i propri rapporti con il fisco.
A rientrare a questo punto tra le aziende che possono beneficiare del concordato preventivo biennale sono anche le imprese che hanno ricavi di meno di 1 miliardo di euro, come prevede per ora la legge. Il decreto inserito in manovra abbasserà a 750 milioni di euro fino al 2025, per poi abbassarsi ancora a 500 milioni e giungere a 100 milioni di euro dal 2028.
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