Se non paghi l’Agenzia delle entrate non ti fa circolare in auto: la misura del fermo amministrativo
L’Agenzia delle entrate riscossione è l’ente nazionale che gestisce il flusso contributivo di imposte italiane. Quando a seguito di accertamenti identifica una trasgressione procede a emettere degli avvisi di pagamento, che sovente diventano cartelle esattoriali. Il contribuente interessato può eventualmente contestare i provvedimenti o procedere al pagamento in unica soluzione o chiedendo un rateizzo del debito a suo carico.
Qualora il pagamento non avvenga, l’Agenzia ha a disposizione una seria di strumenti per rivalersi sull’individuo non pagante. Tra questi uno poco conosciuto è il cosiddetto fermo amministrativo. Si tratta in effetti non di un sequestro materiale del veicolo posseduto dal contribuente, ma di un fermo fiscale, ovvero il divieto di circolazione del mezzo fino al saldo della cartella arretrata. Quello che fa in questo modo l’Ade non è attuare una strategia punitiva, ma quello di ottenere una garanzia sul debito da saldare.
Si parla dunque di ganasce fiscali, poiché il provvedimento prevede che il veicolo da esse interessato non potrà circolare e non potrà essere né rottamato né esportato all’estero. Tale provvedimento si applica solitamente quando la cartella esattoriale viene ignorata per più di 60 giorni e solo se il debito in questione supera gli 800 euro di importo. Solitamente l’Agenzia entrate riscossione procede a inviare un preavviso di fermo auto e poi successivamente emette l’ordine esecutivo.
Chi trasgredisce alla regola e circola ugualmente col veicolo sottoposto a ganasce fiscali va incontro a sanzioni molto dure e in base alla gravità della trasgressione, le multe possono partire da un minimo di 1.984 euro fino ad arrivare a 7.937 euro, senza contare che il mezzo di trasporto in quel caso viene anche fisicamente sequestrato.
Di recente sono state introdotte in materia di fermo amministrativo anche alcune da novità di cui tenere conto. A differenza del passato, ora per sbloccare il veicolo si potrà anche procedere alla rateizzazione del debito. Dunque anche se se non si salda per intero la cartella esattoriale ma si chiede una rateizzazione degli importi, sarà possibile rimettere in circolazione l’auto. L’importante è che si paghi almeno la prima rata del debito. In tal modo il fermo viene sospeso e sarà poi cancellato all’estinzione del rateizzo.
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