Dichiarazione dei Redditi, non c’è più tempo | I termini sono scaduti, ecco cosa devi fare se l’hai ancora presentata
Presentare la dichiarazione dei redditi 2023: entro quando e come fare se superiamo la scadenza
Ogni anno chi percepisce reddito dipendente o lavoro come autonomo ha diritto/dovere di presentare la propria dichiarazione dei redditi. Si parla di dovere solo per alcuni casi, in cui il lavoratore ha l’obbligo di presentarla dichiarando tutto, rischiando in caso contrario di incorrere in pesanti sanzioni da parte dell’Agenzia delle entrate. Talvolta è proprio interesse del singolo presentare il 730 poiché si sono sostenute molte spese mediche o ci sono dei crediti da riscuotere.
Vi sono criteri e tempistiche ben definite per la presentazione della dichiarazione. Per quest’anno la scadenza è ormai prossima, dato che il 30 novembre 2023 è il termine ultimo per la presentazione della stessa. Fare la dichiarazione dei redditi vuol dire dichiarare al Fisco quali sono tutte le proprie entrate dall’anno, dunque l’ammontare reddituale e contributivo versato, aggiungendovi le eventuali spese mediche per operazioni o acquisto di medicinali e la dichiarazione di tutte quelle che sono le proprietà immobiliari a proprio nome, oltre che i veicoli posseduti.
Da quanto dichiarato può evincere una dichiarazione pari a zero, in cui cioè nulla si deve ricevere e nulla versare, oppure una dichiarazione a credito o debito. Per ricevere o versare gli importi indicati si può scegliere di pagarli direttamente con f24 o riceverli, nel caso dei crediti, sul proprio conto corrente, ma anche di utilizzare un sostituto d’imposta, indicando cioè il prelievo o versamento tramite busta paga.
Termini per presentarla in ritardo e omissione di dichiarazione
Nel caso in cui venga mancata la scadenza del 30 novembre, è possibile comunque intervenire per riparare il danno. L’Agenzia delle entrate prevede che entro i 90 giorni successivi alla scadenza è ancora possibile effettuare la dichiarazione, ma pagando una sanzione di ravvedimento. La stessa può essere corrisposta con il pagamento di un f24 dell’importo di 25 euro con codice tributo 8911, che appiana il ritardo e consente comunque di presentare la dichiarazione.
Superata la soglia dei 90 giorni però le cose cambiano. Per legge non si parla più di un ritardo nella presentazione ma di un’omessa dichiarazione. In questo caso la legge sull’omissione di dichiarazione prevede che qualora essa venga presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo, allora sarà applicata al contribuente una sanzione che va dal 60% al 120% delle imposte dovute, con un pagamento minimo di 200 euro. Se invece dalla dichiarazione viene fuori che le imposte da pagare sono pari a zero, allora la sanzione varierà autonomamente dai 150 euro ai 500 euro.
Le novità del 2024
Dal prossimo anno la novità importante consisterà nell’unione dei modelli di dichiarazione 730 e dichiarazione dei redditi persone fisiche. Questo dovrebbe semplificare la procedura e stabilire un’unica data di scadenza per entrambe.