In arrivo le tredicesime mensilità: come mai non ci saranno i benefici promessi dal governo?
Nel corso del mese di dicembre, come di consueto, i dipendenti pubblici e privati percepiranno il canonico bonus della tredicesima mensilità, la quale prende questo nome perché corrisponde come importo all’incirca alla medesima cifra di una mensilità di stipendio. Il governo Meloni, che si è attivato durante il suo mandato per applicare delle detassazioni degli importi reddituali, aveva assicurato delle migliorie in busta paga anche per quanto riguarda la tredicesima. Sfortunatamente esse non arriveranno e tutto resterà pressappoco invariato.
Il motivo di questo mancato incremento è dato dal fatto che il governo non va ad agire sulla base reddituale aumentandola, ma piuttosto sulle aliquote che ne tassano i redditi percepiti. Come per gli scorsi mesi e come accadrà fino a dicembre 2023, le decontribuzioni fiscali andranno a tagliare il cuneo fiscale sugli stipendi, contribuendo a mostrare dei miglioramenti in busta paga per effetto della diminuzione delle aliquote imposte. A quanto pare ciò non avrà alcun impatto sulla tredicesima.
Secondo quanto stabilito dal Decreto lavoro in materia di tassazione dei redditi da lavoro, sulla tredicesima agirà la cosiddetta decontribuzione in misura ridotta senza però conseguenze sul reddito. Nello specifico è stata la circolare n. 1932 del 24/05/2023 dell’Inps a chiarire alcune cose, come ad esempio che il taglio del cuneo sulla tredicesima sarà così applicato:
Molto cambia anche in base alla scelta di erogare la tredicesima a dicembre in un’unica soluzione oppure scaglionata, spalmandola su tutte le mensilità in percentuale.
Il prossimo anno probabilmente ci saranno benefici maggiori e li vedremo applicati anche sulla tredicesima. In effetti la Legge di bilancio 2023 prevede che nel 2024 sia applicato un taglio del cuneo fiscale potenziato che passerà addirittura al 6% e al 7%. In questo modo i vantaggi saranno evidenti e applicati sullo stesso contributo di dicembre. Naturalmente ancora non ci sono notizie definitive sull’argomento in quanto di alcuni dettagli si sta attualmente discutendo. Difatti pare che sarà applicata un’imposta sostitutiva dell’Irpef. Bisognerà poi comprendere se ciò apporterà o meno giovamenti ai contribuenti.
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