Luce e gas, arriva un rimborso per i cittadini | Alcuni hanno pagato troppo per errore, la comunicazione dell’Antitrust
Sulle fatture di luce e gas alcuni cittadini hanno pagato troppo a causa di pratiche ingannevoli messe in atto dalle società di fornitura energetica. Da oggi iniziano i rimborsi.
L’Antitrust ha messo nel suo mirino, nelle ultime settimane, alcune società fornitrici di energia elettrica che hanno finito per vedersi inflitta una sanzione da parte dell’autorità. Diversi marchi noti sono finiti a dover pagare questa multa, tra cui Enel Energia, Eni Plenitude e Acea Energia per citarne alcune.
La sanzione è stata molto pesante, in quanto queste imprese sono state multate per una cifra vicina ai quindici milioni di euro, con l’accusa di aver messo in atto delle pratiche di promozione commerciale fin troppo aggressive, e che hanno portato molti consumatori a pagare di più sulle fatture di luce e gas, senza che però venissero informati che esiste la possibilità di pagare una tariffa più economica.
In particolare queste società avevano imposto ai consumatori che erano sotto contratto, delle modifiche al loro accordo che andava a cambiare in modo unilaterale il prezzo dell’energia, aumentandone i costi per il periodo che va da agosto del 2022 fino a Giugno del 2023.
Una situazione che adesso che è stata chiarita dall’Antitrust sta portando tantissimi consumatori a presentare ricorso contro queste società, al fine di riavere indietro la cifra extra che hanno pagato a causa di questa strategia di marketing.
Luce e gas, eccome richiedere il rimborso
E questo significa che molti cittadini avranno adesso diritto ad un vero e proprio rimborso per essere stati ingannati sul costo delle fatture di luce e gas nel periodo di riferimento. Per presentare ricorso, nel momento in cui la richiesta non viene accettata dalla società fornitrice o non si riceve risposta da questa entro 40 giorni, il consumatore può attivare attraverso l’Arera la procedura di conciliazione.
La procedura è molto semplice e basta semplicemente registrarsi gratuitamente alla piattaforma telematica dell’ente. Completato l’iter, l’Arera ha un tempo massimo di novanta giorni per sbrigare la pratica tra le parti e autorizzare il rimborso.
In alcuni casi sarà concesso ai consumatori una proroga di 30 giorni per la conciliazione
La stessa autorità per il mercato dell’energia ha però precisato che in alcune situazioni, il consumatore potrà comunque avere diritto ad una proroga di 30 giorni affinchè non scada la sua pratica per il rimborso.
Si tratta di un atto molto importante in difesa dei consumatori in un momento in cui pagare le fatture di luce e gas è diventato un lusso per molti.