In arrivo la seconda scadenza per la rottamazione quater: quali tempistiche e con quale tolleranza
La procedura agevolata definita come Rottamazione quater ha dato la possibilità a coloro che avevano delle pendenze con Agenzia di entrate e riscossione di mettersi in regola con i pagamenti, facendo una richiesta di rateizzo con il beneficio particolare di poter cancellare sanzioni e interessi eventualmente maturate durante i mesi e/o gli anni in cui non si è saldato il debito.
La prima rata era tra le più importanti da pagare in quanto permetteva di “agganciare” l’agevolazione e far partire lo scadenziario per la rottamazione. A breve si avvicina la scadenza del pagamento della seconda rata, che dovrà essere corrisposta entro il 30 novembre 2023. Come di consueto, L’Agenzia delle entrate concede i canonici 5 giorni di tolleranza, dimodoché chi non ha pagato entro fine mese potrà mettersi in regola entro la scadenza ultima del 5 dicembre.
Ecco in che modo si poteva rientrare nel giusto susseguirsi dei pagamenti. Il calendario per gli adempimenti della rottamazione quater è il seguente:
Tali scadenze si susseguiranno per 4 anni a decorrere dal 2024. Mentre le prime due rate corrispondono inoltre al 10% della rottamazione, le restanti rate saranno di pari importo. Non si dimentichi che sulle rate matureranno interessi pari al 2% annuo a partire dal mese di novembre.
Tutti i pagamenti della rottamazione dovranno avvenire così come segnalato dall’Agenzia delle entrate, rispettando assolutamente le scadenze.
Nel caso in cui non vengano infatti rispettate le scadenze indicate, si incorre nella perdita dei benefici della rottamazione. Mentre per i classici rateizzi un ritardo di pagamento farebbe incorrere semplicemente nella necessità di calcolare il cosiddetto ravvedimento operoso sulla rata, nel caso della rottamazione quater non è così. Infatti si perderebbe l’agevolazione del non pagare interessi e sanzioni accumulati durante gli anni e i pagamenti effettuati sarebbero considerati unicamente come un acconto sulle cifre dovute.
Sola eccezione fatta per le regioni italiani che sono state soggette alle alluvioni, per le quali è stata prevista una speciale proroga dei pagamenti fino a dicembre.
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