Bonus acqua, resta pochissimo tempo per la domanda | Detrazione fino a 1.000 euro, non servono requisiti
Il bonus acqua giunge al suo ultimo anno e dunque resta pochissimo tempo per i contribuenti per approfittarne.
La voce era nell’aria ormai da tempo ma adesso è diventate ufficiale. Il bonus acqua potabile non è stato rinnovato nell’ultima manovra finanziaria redatta dal governo, e dunque si tratta di una misura che giunge quest’anno alla sua ultima edizione.
Questo significa che il beneficio fiscale coprirà tutte le spese sostenute fino alla data ultima del 31 Dicembre 2023, per poi giungere al suo naturale termine. Il bonus acqua potabile è una detrazione fiscale che lo stato riconosce a tutti i contribuenti che decidono di installare nelle loro abitazioni o uffici dei sistemi di filtraggio e mineralizzazione dell’acqua.
Lo scopo è quello di incentivare tutti i sistemi che contribuiscono a migliorare la qualità dell’acqua che viene utilizzata abitualmente per il consumo umano e che viene erogata dagli acquedotti. Si tratta di un bonus che era stato introdotto per la prima volta nel 2021, per poi essere prorogato anche per i due anni successivi. Il beneficio può essere richiesto sia da cittadini privati che da liberi professionisti titolari di partita iva, e in ultimo, anche da enti non commerciali, del terzo settore ed enti religiosi.
Non si tratta di un’agevolazione che scatta in automatico, ma al fine di beneficiarne, gli aventi diritto devono presentare una specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate a cui allegare la documentazione in cui sono contenute le fatture relativa alla spesa sostenuta per l’installazione di un sistema di filtraggio dell’acqua.
Bonus acqua, resta pochissimo tempo per presentare la domanda
La comunicazione va effettuata entro il termine ultimo del 24 Febbraio dell’anno successivo alla spesa sostenuta. E questo significa che in questa ultima edizione del bonus, i cittadini hanno adesso tempo fino al 24 Febbraio 2024 per poter inoltrare la domanda all’ente erariale per poter ottenere il bonus.
La misura ha anche dei limiti di spesa, in quanto lo stato in questo caso rimborsa i lavori fino alla cifra massimo di mille euro per singolo immobile e fino a 5mila euro per tutti gli immobili che vengono utilizzati a scopo commerciale.
L’agevolazione copre il 17 per cento delle spese sostenute
Spetta all’Agenzia delle Entrate, una volta ricevuta la comunicazione da parte del cittadini, andare a calcolare la percentuale spettante del credito d’imposta concesso. In ogni caso si può dire che questo bonus copre in totale il 17 per cento della spesa fino ad un massimo di mille euro, come si spiegava in precedenza.
Per coloro che non risultano titolare di una partita iva, il credito d’imposta potrà essere utilizzato o nella dichiarazione dei redditi oppure attraverso la compensazione del modello F24.