Imu, ecco tutti i casi in cui è possibile essere esentati dal pagamento
Come e quando pagare l’Imu: quali sono le scadenze
Imu o Imposta municipale propria è una tassa che viene applicata sul possesso di beni immobili. Dunque spetta a tutti i proprietari di abitazioni, depositi e locali commerciali di vario tipo pagare l’imposta in questione. Calcolare l’Imu pagare vuol dire tener conto del valore del proprio immobile in termini di estensione in metri quadri, importo definito la rendita catastale e in base anche alla tipologia di immobile che si possiede (può essere una casa, un’abitazione di lusso, un immobile a uso ufficio ecc.).
Solitamente il pagamento della tassa è annuale, ma è prevista la possibilità di pagarlo in due tranche che sono un acconto e un saldo. L’acconto va pagato sempre entro il 16 giugno, mentre per il saldo la data limite è il 16 dicembre.
Quali sono i casi in cui vige l’esenzione
L’Imu è un tributo locale, nel senso che esso va pagato e viene riscosso dalle amministrazioni locali. Infatti la definizione degli importi da saldare dipende anche dal comune in cui insiste l’immobile soggetto a tassazione. Sulla base di questa distinzione possono anche variare alcuni importi da pagare.
La tassa sulla casa va sempre pagata, ma esistono dei casi in cui è possibile avvalersi di un’esenzione. Sono almeno 3 i casi in cui si può essere esenti dal pagamento dell’Imu:
- nel caso in cui l’immobile posseduto sia la prima casa. L’Imu sulla prima casa non si paga mai;
- qualora il bene immobile posseduto non sia utilizzato come appartamento o locale commerciale, ma sia una proprietà posseduta solo ai fini della vendita. In quel caso si parla infatti di bene merce;
- quando il valore dell’imposta non supera una certa soglia limite. L’importo minimo è al momento stabilito a 12 euro, ma vi è comunque la possibilità da parte dei comuni di aumentare tale cifra e impostare pertanto una soglia maggiore entro la quale l’imposta municipale propria non è dovuta.
In che modo effettuare il pagamento
Il pagamento dell’Imu può essere effettuato attraverso l’utilizzo del modello f24. Per la compilazione dello stesso si può far da sé o rivolgersi al proprio commercialista o consulente finanziario. Nel caso in cui non si rispettino le scadenze di pagamento del 16 giugno e del 16 dicembre, si potrà ugualmente provvedere a saldare la tassa in questione ma calcolando il cosiddetto ravvedimento operoso.