Operatori del corpo scolastico: da novembre arrivano le novità per le loro fasce retributive
I lavoratori del mondo della scuola saranno interessati da numerosi cambiamenti retributivi nel corso della fine dell’anno 2023 e anche per l’intera durata del 2024. Le novità investiranno sia il corpo insegnanti che il personale Ata e tutti i collaboratori del settore pubblico che rientrano nella definizione di area scolastica.
Le prime novità sono visibili sin da subito, difatti è novembre a dare inizio ai cambiamenti. Sfortunatamente in questa prima fase gli scolastici saranno interessati da cambiamenti negativi e si ritroveranno dei peggioramenti di stipendio, con un abbassamento dei cedolini di circa 100 euro questo mese. A partire dal mese di dicembre però la situazione si ribalterà, con un netto aumento di stipendio per docenti e corpo scolastico.
La motivazione per la quale gli stipendi appariranno più bassi a novembre non è dovuta a un effettivo abbassamento del reddito percepito, ma al cosiddetto FIS (Funzioni integrative speciali). Trattasi di competenze accessorie pagate separatamente nel corso del mese di ottobre e che hanno di conseguenza contribuito all’apparire di uno stipendio più alto. Il mese di novembre vedrà un accredito della medesima cifra.
Tuttavia, l’incremento di stipendio dovuto a questa competenza di ottobre non dà diritto al taglio del cuneo fiscale sul reddito percepito, provocando di conseguenza una maggiore tassazione dell’importo da prendere in busta paga e la conseguente percezione di uno stipendio più basso.
Una verifica della situazione reddituale degli scolastici si può effettuare immediatamente, consultando i dati messi a disposizione nelle seguenti date di novembre:
Nel mese di dicembre gli insegnanti dovrebbero percepire un aumento di stipendio di circa 200 euro lordi in busta paga. Anche in questo caso non si tratta di un unico provvedimento alza-stipendi, ma di una concomitanza di provvedimenti cumulati e che avrà effetti per tutto il 2024.
Si combineranno infatti da un lato gli aumenti salariali previsti dal rinnovo del contratto nazionale e che ammontano a 124,40 euro per i docenti e 96,72 euro per il personale Ata. Dall’altro invece vi sarà un aumento dell’indennità di vacanza contrattuale, che scaturisce dal cosiddetto Decreto anticipi.
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