Tasse arretrate e sanzioni, esultano i cittadini | Si pagherà molto di meno, la decisione del governo
Nella nuova legge delega fiscale il governo si è dato l’obiettivo di abbassare le sanzioni sulle tasse arretrate. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Tra le varie novità che sono state introdotte con la legge delega per la riforma fiscale, ce n’è anche una che riguarda le sanzioni tributarie, e che farà sicuramente felici molti contribuenti. Il governo infatti vuole modificare al ribasso le sanzioni tributarie, e dare inizio ad un’operazione che dovrebbe consentire di avere un rapporto più equo con il fisco.
Anche perché non tutti lo sanno ma le sanzioni che applica lo stato italiano nei confronti dei contribuenti morosi, che sono in ritardo con il saldo delle imposte, sono molto più alte di quelle previste dalle altre nazioni europee.
Per farci un’idea di quanto sia profondo questo divario, basti solo pensare che mentre la media delle sanzioni che si applicano nel resto del vecchio continente, si attesta in genere sul 60 per cento dell’importo dovuto, come multa massima, in Italia invece lo stato in alcune occasione può arrivare a chiedere fino al 240 per cento dell’importo. Una sproporzione che fa riflettere.
Sicuramente questa modifica che l’esecutivo vuole mettere in campo è molto positiva, perché ci sono tanti motivi per cui un contribuente può contrarre debiti con il fisco, e in certi casi gli interessi così alti che si possono arrivare a pagare per regolarizzarsi sono troppo alti.
Le sanzioni tributarie nel nostro paese sono troppo alte
Perché può dare luogo anche a situazioni in cui quasi si accanisce con un cittadino che magari è finito nei debito con il fisco per curarsi da un grave problema di salute che non può essere coperto gratuitamente dal nostro sistema sanitario.
Insomma, una questione di giustizia ed equità sociale esiste in tal senso, e il paragone con le altre nazioni europee, che prevedono una percentuale sanzionatoria molto più bassa, serve a far comprendere che queste sono effettivamente troppo alte.
Resta però il problema di trovare le risorse necessarie
Il vero scoglio però sarà capire dove si possono trovare le risorse necessarie a finanziare una misura del genere. Questo d’altronde è più complessivamente il vero problema che ha ritardato la scrittura dell’ultima manovra.
L’Unione Europea infatti da quest’anno non concede più agli stati membri di fare quell’extra deficit, che invece era stato permesso negli ultimi anni a causa delle varie emergenze, dalla pandemia alla crisi energetica, che abbiamo vissuto.