Pensioni, i nuovi aumenti sull’assegno non sono per tutti | Alcuni resteranno esclusi
Non tutti i pensionati avranno diritto all’aumento dell’assegno che l’ente previdenziale erogherà entro la fine dell’anno. Vediamo insieme i motivi.
Alla fine del 2022, in quello che era il primo anno di attività del governo dopo le elezioni vinte dalla coalizione di centrodestra, la premier Giorgia Meloni aveva annunciato che ci sarebbe stato tempo l’anno seguente, per poter varare finalmente quella riforma del nostro sistema pensionistico che si attende.
Alla fine però questo non è successo ed esiste un motivo ben preciso. L’Unione Europea, come ha confermato anche in queste settimane, non intende più concedere delle deroghe agli stati membri sul deficit nella spesa pubblica, cosa che invece aveva fatto negli ultimi tre anni alla luce dell’emergenza pandemica che stavamo vivendo e della conseguente crisi economica.
Questo beneficio però è ormai decaduto, ed è per questo che l’esecutivo, nello scrivere la nuova legge di bilancio, si è trovato pochissime risorse a disposizione. Al punto da non essere ad esempio essere riuscito a rinnovare uno scivolo pensionistico molto importante come l’Ape Social, inserendo oltretutto un’alternativa in cui è richiesto un numero maggiore di contributi.
Una situazione che sta mandando su tutte le furie tantissimi contribuenti, che sperava di poter finalmente accedere grazie a questa misura alla pensione anticipatamente, e che invece adesso sono costretti ad attendere ancora.
Come funziona la rivalutazione delle pensioni nel 2023
D’altronde lo aveva detto lo stesso Ministro Giorgetti che ci sarebbero state “delle scelte difficili da fare”. È diventata invece operativa la rivalutazione delle pensioni, che verranno adeguate al costo della vita in base agli indici Istat.
La rivalutazione sarà pari al 100 per cento dell’importo soltanto per gli assegno pensionistico che arrivano fino a quattro volte il minimo consentito dalla legge, 2.264 euro. Superata quella cifra la percentuale di rivalutazione andrà a decrescere fino ad annullarsi del tutto nel momento in cui la somma supera di dieci volte il trattamento minimo.
Chi resterà escluso dagli aumenti sull’assegno pensionistico
E questo è il motivo per cui chi percepisce un assegno pari o superiore a questa cifra, non avrà in alcun modo diritto agli aumenti che entro dicembre, dovrebbero essere erogati a tutti i contribuenti.
Una scelta che tutti i contribuenti interessati vedono come una vera e propria beffa, ma che si è resa necessaria, quantomeno secondo la narrazione fatta dal governo, in quanto non c’erano i fondi necessari ad estendere la rivalutazione anche agli assegni più alti.