Aumentano gli affitti? C’è una norma inserita nella legge di bilancio | Arriva una nuova tassa
Nella nuova manovra il governo ha inserito una norma che prevede una nuova tassazione sugli affitti. Vediamo insieme cosa cambia.
Da alcuni anni il fenomeno degli affitti brevi è esploso anche nel nostro paese, creando però alcune conseguenze indesiderate. In città come Milano ad esempio, diventa sempre più difficile prendere degli appartamenti in affitto nel medio-lungo periodo, proprio perché i locatori preferiscono le soluzioni di affitto breve, in quanto si hanno meno problemi gestionali e si tende dunque a guadagnare di più.
Il governo però è adesso intenzionato a rendere meno conveniente questa soluzione, per provare anche a rilanciare il mercato. L’idea dell’esecutivo, contenuta in una norma inserita nell’ultima manovra, è adesso quella di incrementare di circa cinque punti la cedolare secca che si paga sugli affitti di breve periodo che passa dal 21 per cento al 26 per cento.
Nonostante alcuni malumori all’interno della stessa maggioranza su questo provvedimento, resta comunque l’intenzione di imporre una tassazione più consistente sugli affitti brevi in modo anche da rilanciare gli affitti sul lungo periodo.
E questo perché, come ha dichiarato anche la Ministra del Turismo Daniela Santanchè, il sistema attuale ha reso fin troppo convenienti gli affitti brevi da un punto di vista fiscale, dando vita ad un vero e proprio fenomeno di concorrenza sleale nel settore.
Il mercato degli affitti brevi frutta ogni anno un indotto di 44 miliardi
Nella bozza del decreto si legge come “il contratto di locazione per finalità turistiche, avente ad oggetto uno o più immobili ad uso abitativo, nei comuni capoluogo delle città metropolitane, non può avere una durata inferiore a due notti consecutive, fatta eccezione per l’ipotesi in cui la parte conduttrice sia costituita da un nucleo familiare con almeno tre figli”.
Dura la reazione dell’associazione italiana gestori affitti brevi, che ritiene come questa decisione da parte del governo finirà per penalizzare in modo sensata la classe media della popolazione che anche grazie agli affitti brevi, ha trovato una piccola rendita economica per sopravvivere alla crisi che stiamo vivendo.
Le proteste della Lega: si limita la libertà dei cittadini
D’altronde, nel nostro paese il mercato degli affitti brevi frutta ogni anno circa undici miliardi soltanto di prenotazioni dirette per un indotto totale che si aggira intorno ai 44 miliardi.
La Lega continua ad opporsi fermamente a questa misura. Di recente il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini ha spiegato che con una legge di questo genere, si finisce nei fatti a limitare la libertà dei cittadini sulla destinazione d’utilizzo dei loro immobili.