Imu, per alcuni ci sarà uno sconto del 25 per cento sulla tassa: l’accordo che nessuno conosce
C’è uno sconto che si può ottenere sul pagamento dell’Imu che pochissimi contribuenti conoscono. Vediamo insieme.
Ci sono delle differenze fondamentali che spesso i contribuenti non conoscono tra il canone concordato che si stipula per l’affitto di un immobile e quello libero. In primo luogo perché hanno una durata molto diversa dal punto di vista contrattuale.
Il canone libero prevede una durata minima di quattro anni, a cui si possono aggiungere opzionalmente altri quattro. Diversa invece la durata temporale del canone concordato che parte da un minimo di tre anni di sottoscrizione della locazione, a cui se ne possono aggiungere due di rinnovo automatico.
Inoltre in questa ultima tipologia di contratto, non è possibile decidere tra le parti la quota mensile da corrispondere, che invece dovrà tenere conto dei limiti che vengono stabiliti dagli accordi territoriali tra le organizzazione di rappresentanza degli inquilini e quelle dei proprietari dell’immobile.
Questa differenza è importante da conoscere perché risulta fondamentale nel capire a che tipo di sconto si può accedere sul saldo dell’Imu, la tassa sulla prima casa che è stata introdotta dal governo Monti nell’ormai lontano 2011.
Come funziona lo sconto Imu sul contratto di canone concordato
L’Imu infatti prevede degli sconti specifici che riguardano però esclusivamente il contratto a canone concordato. Chiunque infatti stipula questo tipo di accordo, ha diritto ad un sconto dal pagamento della tassa pari al 20 per cento del totale, come ha stabilito e normato la legge di bilancio del 2020.
Lo sconto però si applica soltanto per i mesi di possesso effettivo dell’immobile. Cosa significa questo? Che l’agevolazione decorre soltanto dal mese in cui si firma il contratto. Facciamo un esempio: se stipulo questo accordo da maggio 2023 per tutto l’anno, lo sconto sull’Imu non si applica da gennaio 2023, ma soltanto da Maggio.
In caso di contratto di comodato d’uso tra genitori e figli è prevista l’esenzione totale
Per cui soltanto a queste condizioni è possibile comprendere per il contribuente quale sia la convenienza dello sconto sull’imposta. Un’altra importante esenzione su questo tributo, si attiva invece nel caso in cui il genitore decida di dare in comodato d’uso un immobile ad un figlio.
In questa situazione, lo stato esenta dal pagamento dell’Imu, patto che il contratto di comodato d’uso venga però regolarmente registrato, perché non sono possibili accordi informali o scritture private ai fini dell’ottenimento dell’esenzione.