La riforma fiscale è diventata realtà, il governo introduce la Mini-Ires | A chi è rivolto il nuovo incentivo
Sta per essere approvata la nuova riforma fiscale e arrivano dei nuovi incentivi per cittadini e imprese.
Siamo ormai vicinissimi al varo della nuova riforma fiscale da parte del governo. Il Consiglio dei Ministri si riunirà infatti nella giornata di oggi, Lunedì 16 Ottobre 2023, per approvare le prime misure fiscali della nuova legge di bilancio.
Diventerà così operativa la nuova Irpef, che sarà suddivisa in tre aliquote fissate al 23 per cento per tutti i lavoratori che hanno un reddito annuale dichiarato fino a 28 mila euro, anche se bisogna precisare che questa modifica diventerà operativa soltanto il prossimo anno.
Altra novità importante sarà l’introduzione di quella che i giornali hanno chiamato “Mini-Ires” e consisterà in uno sgravio per i datori di lavoro che assumono giovane, donne e coloro che sono stati costretti a rinunciare al Reddito di Cittadinanza, dopo la decisione del governo di mettergli fine, e che risultano al momento occupabili.
Un incentivo per convincere le imprese ad assumere, ma la cui efficacia sarà tutto da valutare nei prossimi mesi. Diventa quindi realtà il taglio dell’aliquota Ires che, per le imprese che decidono di aderire al nuovo incentivo, passa dal 24 al 15 per cento. Serve ancora tempo invece all’esecutivo per mettere a punto la global minimum tax che dovrebbe arrivare più in là con un secondo decreto ad hoc che ne definirà termini e modalità.
Con un secondo decreto arriverà anche la global minimum tax
Si tratta di una misura che nelle intenzioni del governo servirà a contrastare l’elusione fiscale da parte delle grandi multinazionali, e che proprio per questo secondo le stime fatte dai tecnici del Ministero, potrebbe portare nelle casse dello stato un gettito fiscale vicino ai due miliardi di euro.
Arriveranno poi anche dei nuovi incentivi per le imprese non solo per le assunzioni, ma anche per attrarre nuovi investimenti. Una delle ipotesi sul tavolo dell’esecutivo, è ad esempio quella di concedere un regime di tassazione agevolata per cinque anni, per tutte le aziende che decidono di fare ritorno in Italia.
Nel 2024 arriverà anche il taglio del cuneo fiscale
In ultimo, c’è anche il taglio del cuneo fiscale, più volte promesso dal governo che sarà finanziato attraverso l’extra deficit e dovrebbe coinvolgere una platea complessiva di circa 14 milioni di lavoratori.
Se la misura sarà approvata nei termini in cui l’ha illustrata fino ad adesso il governo, si tratterà di un taglio delle imposte fino a sei punti per tutti i redditi fino alla soglia dei 30 mila euro annuali, che però diventa di 7 punti, per i redditi che invece sono pari o inferiori ai 25 mila euro annuali.