La birra sparirà per sempre | L’ultimo studio non lascia dubbi: c’è già la data in cui dobbiamo dirgli addio
Un nuovo studio uscito in queste settimane denuncia come la produzione di birra sia a fortissimo rischio nei prossimi decenni. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Il prezzo della birra nei prossimi anni potrebbe salire vertiginosamente. Questo è dovuto al fatto che la produzione di birra in tantissime naziona,e sta venendo fortemente influenzata dalle conseguenze della crisi climatica.
Quest’anno ad esempio la maturazione arrivata in anticipo dei luppoli e le temperature più alte della norma in alcuni periodi dell’anno, hanno infatti inevitabilmente compromesso la qualità della birra ottenuta. E la situazione è destinata a peggiorare, come ha confermato un nuovo rapporto pubblicato nelle scorse settimane sulla rivista Nature Communications.
Nello studio infatti si ipotizza che entro la data del 2050, la resa del lupo diminuirà del 18 cento, subendo anche un drastico cale nella sua composizione degli acidi alfa, che conferiscono il sapore tipicamente amaro della bevanda, che si ridurranno di circa il 31 per cento.
Una ricerca che dimostra quanto il cambiamento climatico in corso produrrà dei cambiamenti nella produzione industriale che forse per il momento sono ancora difficili da immaginare.
Birra, nei prossimi decenni diminuirà anche la disponibilità dell’orzo sul mercato
La birra oltretutto è una delle bevande più antiche al mondo, ed è preoccupante pensare che possa essere depotenziata nella sua ricetta e nel suo gesto, perché il clima non permette più lo sviluppo di luppoli di grande qualità.
Un altro problema è poi rappresentato dal fatto che nei prossimi decenni diminuirà anche in modo considerevole la disponibilità sul mercato sia del lievi che dell’orzo, e anche questo creerà dei problemi di non poco conto alla produzione mondiale di birra.
L’unica soluzione per l’Ue sarebbe quella di aumentare le superfici coltivabili
L’unica soluzione per compensare questo depotenziamento del luppolo aromatico sarebbe quello di incrementare le superfici coltivabili di almeno il 20 per cento rispetto a quegli attuali: solo in questo i paesi europei produttori, potrebbero mettersi al riparo da questo pericolo.
Altrimenti assisteremo nei prossimi decenni sia una progressiva riduzione della birra disponibile nel mondo, che a una contemporanea discesa della sua qualità come prodotto, visto che i luppoli aromatici continueranno a perdere molte caratteristiche fondamentali se i ritmi di produzione rimangono quelli odierni.