Pensioni, stipendio più alto per lavoratori che rinunciano all’anticipo | Inps spiega il nuovo incentivo
Il governo ha varato un nuovo incentivo per i lavoratori prossimi alla pensione: potranno prendere uno stipendio più alto.
Arrivano delle novità molto importanti per tutti i dipendenti, siano essi pubblici o privato, che alla data del 31 Dicembre 2023 perfezionano i requisiti per rientrare in Quota 103.
Attualmente, è bene precisare, questo scivolo pensionistico prevede di poter accedere all’assegno nel momento in cui si sono compiuti almeno 62 anni di età con un minimo di 41 anni di contributi maturati.
Per questa categoria, potrebbe non essere più conveniente come prima aderire a Quota 103. Adesso infatti, c’è la possibilità di poter presentare richiesta al proprio datore di lavoro al fine di trasformare una parte di stipendio in quota di contributi a loro carico, pari al 9,19 per cento della retribuzione. Si tratta nei fatti del bonus Maroni che è stat sbloccato di recente dal governo, come si evince dalla nuova circolare pubblicata dall’Inps.
Questa novità è stata inserita nella nuova legge di bilancio 2023 ed ha lo scopo di far diminuire le adesioni a Quota 103, convincendo chi vi rientrava a rinunciarvi per avere uno stipendio più alto nel presente. Quota 103 poteva essere richiesta dal cittadino che stava perfezionando i requisiti a partire dal 1 Aprile 2023.
Come funziona il nuovo bonus Maroni per chi rinuncia a Quota 103
E tutti i lavoratori che avevano già presentato domanda per la rinuncia all’accredito contributivo entro il termine del 31 Luglio 2023, hanno adesso la possibilità, rinunciando alla loro adesione a Quota 103, questa diviene attiva a partire dalla prima decorrenza utile dell’anticipo pensionistico.
Nel momento in cui un lavoratore dipendente rinuncia a Quota 103 e sceglie invece di utilizzare il bonus Maroni, l’Inps avrà tempo trenta giorni per analizzare e verificare la richiesta prima della sua approvazione. Questo incentivo per far diminuire le adesione a Quota 103 ha comunque alcuni svantaggi che vanno presi in considerazione.
L’assegno di pensione sarà però più basso in futuro
Da un lato il lavoratore potrà accedere a uno stipendio più alto, ma questo comunque comporterà un assegno pensionistico leggermente più basso in futuro. Ennesima dimostrazione di come al governo manchino le risorse per proporre delle soluzioni realmente convenienti ai cittadini.
In molti sicuramente troveranno una convenienza nella rinuncia a Quota 013. Anche perché non bisogna dimenticare che tutti gli scivoli pensionistici prevedono comunque delle penalizzazioni sull’assegno fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.