Che inverno attende l’UE senza il gas russo? Le importazioni da Mosca scendono ancora nel 2023
L’autunno è ormai alle porte e gli esperti si chiedono se davvero l’Unione Europea riuscirà già dal 2024 a fare a meno del gas russo.
La guerra del gas tra Putin e l’Occidente non si ferma, e, avendo raggiunto l’obiettivo di riempimento degli stoccaggi di oltre il 90 per cento, il quantitativo di gas che le nazioni europee hanno acquistato dalla Russia, si è ridotto notevolmente, rispetto al 2022.
Prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, e del conseguente conflitto tra Putin e l’intero Occidente, uno studio realizzato dall’Oxford Institute for Energy Studi, aveva stimato che nel 2021, prima dunque dell’ormai storica invasione russa, dal gasdotto North Stream passava circa il 15 per cento del gas destinato all’Unione Europea.
In un momento in cui era addirittura previsto che le importazioni verso il vecchio continente aumentassero ancora, con la realizzazione, poi sospesa a causa della guerra, del secondo gasdotto, il North Stream 2.
Poi è cambiato tutto e nei primi mesi della guerra, l’Europa si è trovata a fare i conti con un prezzo del gas che era triplicato rispetto all’anno precedente.
Quest’anno le importazioni di gas russo sono scese di altri 20 miliardi di metri cubi
Nel 2022 invece, come conseguenza diretta delle sanzioni e del nuovo posizionamento geopolitico tra le due superpotenze, le importazioni di gas sono progressivamente scese fino a circa 60 miliardi di metri cubi
E quest’anno la stima che scenderanno ancora di altri venti miliardi di metri cubi. la Norvegia è riuscita a fornire per fortuna alle nazioni Ue, una parte del gas, andando poi nei fatti a sostituire Mosca e diventando attualmente il principale fornitore di gas del vecchio continente.
La Germania continua a restare in forte difficoltà sul fronte del gas
Contemporaneamente, sono stati aperti due nuovi gasdotti tra la Polonia e la Grecia affinché migliorasse il trasporto del gas non russo e del GNL che arriva dagli Stati Uniti. Forse l’unica nazione davvero in difficoltà al momento è la Germania.
Non è un caso se il Ministero dell’Energia tedesco, ha lanciato l’allarme alcune settimane fa sul fatto che il rischio di una carenza di gas non è del tutto scongiurato. Per decenni l’industria tedesca ha potuto contare sul basso prezzo del gas russo nel suo sviluppo, e adesso che questa convenienza non esiste più, il contraccolpo per la nazione è stato più duro che in altri paesi.