Una bevanda che consumiamo tutti i giorni ci cura dalla perdita di memoria | Una scoperta clamorosa
È uscita una nuova ricerca scientifica che ha scoperto che una bevanda molto comune, ha un ruolo decisivo nel non farci perdere la memoria quando invecchiamo.
Negli ultimi anni, sono aumentati molti i fondi a disposizione della comunità scientifica per favorire tutte quelle ricerche che possono portare ad allungare l’età della vita, restando però in salute. D’altronde il desiderio di sconfiggere la morte è un anelito quasi ancestrale negli esseri umani, e con l’avanzare del progresso tecnologico, era quasi inevitabile che gli studi sul tema iniziassero ad aumentare.
E c’è una nuova ricerca, pubblicata di recente sulla rivista scientifica GeroScience, che ha mostrato al mondo intero come una delle bevande più comuni al mondo, potrebbe avere un ruolo decisivo nel rallentare uno delle degenerazioni più comuni a livello neurologico che colpiscono la fascia più anziana della popolazione: la perdita progressiva della memoria.
Gli studiosi dell’Università di Tsukuba hanno infatti scoperto che il caffè, se consumato con regolarità ma sempre in dosi moderate, riesce a contrastare efficacemente l’invecchiamento del nostro cervello, quantomeno per quanto riguarda quelle aree che “usurandosi” provocano la perdita della memoria nei più anziani.
Si tratta però di un’evidenza che al momento è stata ottenuta soltanto sui topi: i ricercatori infatti hanno somministrato ad un gruppo di topi molto anziani, un composto biattivo di caffè, includendole nel loro regime alimentare per un mese, come fosse un vero e proprio integratore.
In che modo gli studiosi hanno scoperto questo effetto benefico del caffè
E poi naturalmente, tenendo sotto osservazione un altro gruppo di topi anziani, che invece avevano fatto la stessa dieta, ma senza il composto bioattivo di caffè.
E così gli studiosi hanno potuto appurare come, trascorsi i 30 giorni necessari, il gruppo che aveva assunto questo “integratore” aveva avuto dei piccoli ma significativi miglioramenti nelle prestazioni della loro memoria. Un’evidenza che dunque apre le porte ad un’incredibile caratteristica del caffè, che forse fino ad adesso ci era sconosciuta.
Perchè si usano i topi in questa tipologia di esperimenti sulla memoria
Una cosa importante da sapere è che tutte le attività che all’interno del nostro cervello coinvolgono la nostra memoria, sono racchiuse all’interno di una regione chiamata Ippocampo.
E questa ad esempio è una cosa che accomuna gli esseri umani ai topi, motivo per cui li utilizziamo così spesso per questa tipologia di esperimenti. E lo scopo dello studio era proprio quello di indagare, come le prime evidenze hanno messo in rilievo, se un consumo costante di caffè fosse in grado di produrre cambiamenti fisici sul’ippocampo.