Pensioni, alcuni contribuenti penalizzati sull’assegno: l’Inps spiega il motivo
L’Inps ha prodotto un chiarimento molto importante per tutti coloro che hanno aderito a uno scivolo pensionistico varato lo scorso anno.
Sta creando molte polemiche un recente chiarimento fornito dall’Istituto di Previdenza Sociale in merito all’adesione a Quota 103. Con una nuova circolare pubblicata in queste settimane, l’Inps ha infatti precisato che tutti coloro che aderiscono a questo scivolo pensionistico, vedranno come diretta conseguenza il loro montante contributivo ridotto.
E questo significa che fino a quando l’anticipo pensionistico resta in vigore per chi lo utilizza, e prima dunque che vengano raggiunti i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, il lavoratore andrà incontro a delle limitazioni economiche.
Non si vedrà dunque più accreditato il 33 per cento della sua retribuzione, ma soltanto il 23, 81 per cento. Quota 103 è un anticipo pensionistico che è stato varato nel 2022, e che consente di poter andare in pensione con 41 anni di contributi e un minimo di 62 anni di età.
L’incentivo ha poi la particolarità che il lavoratore ha la possibilità di farsi arrivare direttamente in busta anche l’importo relativo alla quota annuale di contributi da parte del datore di lavoro. Questo significa che aderendo il lavoratore si ritroverà con uno stipendio più alto: ma la cifra corrisposta verrà però decurtata dalla pensione futura che riceverà in base quanto ha versato nel corso della sua carriera professionale.
Come aderire a Quota 103
Per poter accedere a Quota 103 bisogna presentare una specifica richiesta all’Istituto di Previdenza. Nel caso in cui la richiesta venga accettata, a quel punto il datore di lavoro del richiedente, deve edotto, entro trenta giorni da quando la domanda è stata inviata, direttamente dall’Inps che a quel punto potrà applicare l’incentivo di anticipo pensionistico.
A partire da quel momento le trattenute fatte dal datore di lavoro, verranno accreditate nella busta paga del lavoratore e non più all’Inps.
Quando scatta Quota 103 dopo la presentazione della domanda
Anche nel caso in cui un lavoratore abbia maturato tutti i contributi previsti alla data del 31 Dicembre 2022, non poteva in alcun modo vedersi attivare l’anticipo pensionistico prima del 1 Aprile 2023 per i dipendenti privati, e del 1 Agosto 2023 per quelli pubblici.
Ed è per questo che l’Inps ha prodotto un chiarimento su Quota 103 in questi giorni, a un mese da quando entrambe le disposizioni sono diventate operative. Se la domanda viene invece presentata in questi giorni, o comunque dopo il 1 Agosto 2023, nel momento in cui viene accettate, scatterà a partire dal mese successivo all’inoltro della richiesta.