Pensioni, ipotesi clamorosa del governo: vuole copiare il modello svedese, cosa sta succedendo
Il governo riflette su una nuova misura di anticipo pensionistico, che sarebbe diversa da tutte quelle varate nei prossimi anni. Vediamo insieme che cosa sta succedendo.
La scrittura della prossima legge di bilancio si avvicina, e una delle poche certezze che si possono avere, è che il governo Meloni non riuscirà a mantenere la promessa di dare il via a una vera riforma del nostro sistema previdenziale.
Il nodo delle risorse si sta infatti rivelando un ostacolo insormontabile per l’esecutivo, che farà fatica persino a reperire i fondi necessari per confermare alcuni anticipi pensionistici. I sindacati poi, non hanno gradito per nulla l’assenza del Ministero del Lavoro dal primo tavolo di discussione che si è tenuto il 5 Settembre 2023.
Qualche novità però dovrà essere introdotta, il rischio altrimenti per la Meloni è quello di ritrovarsi tutte la parti sociali contro. E sembra che tra le ipotesi che sono attualmente al vaglio a Palazzo Chigi, c’è n’è una in particolare che potrebbe riscuotere molto successo tra i contribuenti. Si tratta di una soluzione in ambito previdenziale che è già utilizzata da anni da molti paesi scandinavi.
L’ipotesi sarebbe quella di permette ai lavoratori che sono ormai prossimi all’età pensionabile, di poter ridurre il loro orario di lavoro. Questo accade già ad esempio in Svezia.
Il governo pensa a un nuovo tipo di pensione anticipata che esiste già in Svezia
Nella nazione l’età per andare in pensione è fissata a 61 anni di età, ma 2-3 anni prima di raggiungerla, ai cittadini è permesso di poter lavorare part time, e dunque chiedere la riduzione della propria attività professionale fino al 50 per cento del monte ore.
Certo, laddove il governo riflettesse davvero sulla possibilità di inserire questa nuova misura, l’ipotesi più accrediti è che questa riduzione non sia finanziata dalle aziende o dallo stato, ma dallo stesso contribuente che potrà attingere alla pensione anticipata.
Una misura che incentiverebbe anche la staffetta generazionale sul lavoro
Si tratterebbe dunque di un anticipo pensionistico diverso da quelli varati finora, che avrebbe anche il merito di incentivare la staffetta generazionale sul lavoro. Ma il fatto che la copertura economica di questa riduzione lavorativa sia a carico dei contribuenti, potrebbe scontentare molti.
Bisognerà ancora attendere qualche settimana, per capire quali sono le reali intenzioni del governo, che sta forse entrando nella fase più delicata del suo mandato. Come ha scritto in questi giorni il Financial Times, la luna di miele tra la Meloni e gli italiani è ormai finita.