Pensioni, il governo vuole modificare Opzione Donna: contribuenti infuriati, cosa sta succedendo
Pensioni, in questo mese sindacati e governo non smettono di incontrarsi: esecutivo disposto ad allargare platea beneficiari su alcune misure.
Continuano gli incontri tra il governo meloni e la parti sociali per provare a delineare insieme una strategia di azione comune in ambito previdenziale. L’ultimo tavolo di discussione si è tenuto il 5 Settembre 2023, ma la tensione è salita subito a causa dell’assenza della Ministra Calderone.
Le parti sociali coinvolte dunque, si sono dovute limitare ad esprimere le loro considerazioni all’Osservatorio per il Lavoro. Sul tavolo c’è la proroga di alcuni anticipi pensionistici che i sindacati considerano fondamentale riconfermare anche per quest’anno.
In primo luogo perché è ormai certo che l’esecutivo non riuscirà a varare una vera riforma previdenziale come aveva promesso lo scorso anno. Impossibile al momento pensare di reperire quella quantità di fondi necessaria a un cambiamento così ambizioso.
Anche perché di soldi ce ne sono così pochi, che persino il bonus benzina che verrà approvato nelle prossime settimane, sarà un contributo una tantum, e non invece un aiuto economico sistematico verso la popolazione. Da quella che trapela da Palazzi Chigi, al momento il governo si è offerto di riconfermare Quota 103, e iniziare un tavolo di discussione per ampliare la platea di beneficiari dell’ape social.
Opzione Donna, il governo pensa ad allargare platea dei beneficiari: ma ci sarebbe una penalizzazione anagrafica
Nulla invece sembra sia filtrato su Opzione Donna, che invece viene ritenuta dai sindacati la misura che più di altre ha bisogno di essere prorogata anche per il prossimo anno.
Sembra però che il governo abbia in tal senso aperto qualche spiraglio, proponendo ad esempio di alzare di circa diecimila persone la platea dei beneficiari anche per Opzione Donna, andando però incontro ad una penalizzazione sui requisiti anagrafici.
Il prossimo incontro sarà fondamentale per capire il futuro di questi anticipi pensionistici
L’idea infatti sarebbe di concedere il beneficio ad un numero maggiore di donne, ma al contempo allungando l’età di accessi da 58 a 60/63 anni. Per capire quali siano le reali intenzioni del governo bisognerà però aspettare il 18 Settembre, giorno in cui si terrà un altro incontro con le parti sociali, per cercare di trovare una sintesi comune, e capire dove è più urgente intervenire in ambito previdenziale.
Non manca comunque molto per capire nello specifico quali sono le modifiche che andranno a subire delle misure che, già lo scorso anno, sono state pesantemente depotenziate.