Mentre l’Ue è sempre più vicina alla recessione, in Cina arrivano i primi segnali di ripresa economica
I nuovi dati pubblicati dal governo di Pechino sono finalmente confortanti per l’economia cinese che ha ripreso a crescere.
La Cina inizia finalmente a mostrare segnali di ripresa economica, dopo che da Giugno si stava preoccupando una situazione molto preoccupante per il governo di Pechino, dovuta anche ai dazi commerciali che gli Usa avevano imposto verso la Cina.
L’ultimo rapporto racconta infatti che la produzione industriale della nazione è cresciuta del 4,5 per cento rispetto allo scorso anno. Una notizia che non sorprende più di tanto, in quanto è dal mese di Aprile che si registra una crescita accelerata sul settore.
Aumenta in particolar modo anche la crescita nell’estrazione di gas naturale e petrolio, che fortifica il percorso di indipendenza energetica della nazione, dopo l’accordo fatto lo scorso anno con la Russia in cui il governo di Pechino si è impegnato a raddoppiare le quote di acquisto di gas da Mosca. Insomma, i nuovi dati economici sembrano indicare che il governo di Pechino sta riuscendo con la sua strategia ad uscire lentamente dalla crisi in cui stava precipitando l’intera nazione.
Tutto questo, mentre l’Europa è invece ormai sull’orlo di una recessione che forse Bruxelles non sa più come affrontare, considerando che la Bce ha deciso di alzare i tassi di interesse per la decima volta consecutiva.
La Cina potrebbe inoltre contare su un prezzo del gas russo più basso nei prossimi mesi
Misura oltretutto osteggiata fortemente da Marina Berlusconi di Confindustria che ha dichiarato in modo laconico sulla decisione della banca centrale Europea: “Spero che la cura non uccida il malato”.
Nel suo percorso di approvvigionamento energetico, la Cina potrebbe oltretutto ricevere un nuovo aiuto da Putin nei prossimi mesi. Sembra infatti che il presidente della federazione russa sia intenzionato ad abbassare ancora il prezzo di acquisto del gas diretto verso Pechino.
L’Ue invece è sempre più vicina alla recessione: la prima vittima potrebbe essere la Germania
Una mossa che nasce anche dal desiderio di poter rimpiazzare velocemente le quote dell’Unione Europea, che fino allo scoppio del conflitto in Ucraina, era il principale acquirente di Mosca.
In Ue la prima vittima di questi cambiamenti economici e geopolitici a cui stiamo assistendo, e che sembrano spostare tutto verso Oriente, potrebbe essere la Germania che sta forse risentendo più di tutti della guerra del gas tra Putin e l’Occidente. negli ultimi vent’anni l’industria tedesca ha conosciuto un’espansione senza precedenti anche per il basso prezzo sul gas che veniva dalla Russia.