È ormai quasi certo che Opzione Donna sarà riconfermata anche per il 2024, ma subirà delle modifiche da parte del governo.
La scrittura della nuova legge di bilancio si avvicina sempre di più per il governo, sembra ormai certo che la Meloni non riuscirà nemmeno quest’anno a dare il via ad una vera riforma del sistema previdenziale come aveva promesso al suo insediamento.
Il problema di dove trovare le risorse è diventato ingestibile per l’esecutivo, che fatica al momento persino a reperire i fondi per un nuovo bonus benzina, al punto che a Palazzo Chigi si riflette sulla possibilità di renderlo un contributo una tantum. Stesso discorso per gli scivoli pensionistici, che saranno riconfermati dall’esecutivo, ma che potrebbero essere ulteriormente depotenziati.
Questo è ad esempio il caso di Opzione Donna, che già l’anno scorso aveva subito delle pesanti modifiche in senso restrittivo. Si tratta di una misura di anticipo pensionistico che consente alle lavoratrici donna che rispettano determinati requisiti, di andare in pensione con 35 anni di contributi e almeno 58 anni di età.
Inizialmente Opzione Donna era un anticipo pensate per tutte le lavoratrici, ma con le modifiche dello scorso anno, è stato invece riservato solo a chi subiva un licenziamento, oppure era un’invalida o una caregiver.
La situazione sembra così critica, è che adesso la speranza per molte donne è che l’esecutivo lasci invariata la misura e non finisca per restringerla ulteriormente. Da Palazzo Chigi filtra però qualche indiscrezione positiva in merito.
Sembrerebbe appunto, che il governo non voglia penalizzare ulteriormente l’accesso, ma anzi tentare di rendere le uscite aperte a 58 anni di età, indipendentemente dal numero di figli avuto. Questo requisito anagrafico scattava infatti per uno sconto a cui le lavoratrici madri accedono per ogni figlio a carico.
C’è da capire però se andrà davvero così, perché, come ha fatto chiaramente intendere in queste settimane il Ministero del Lavoro, di soldi per continuare a sostenere la previdenza pubblica per potenziare le misure di accesso ne sono rimasti pochissimi.
Ma anche non fare nulla potrebbe costare tanto all’esecutivo capitanato dalla Meloni. Già lo corso anno Opzione Donna era stata fortemente contestata proprio a causa delle limitazioni di accesso con cui era stata prorogata. Il governo pensa di forse di poter appianare queste divergenze rendendo aperto anche alle donne senza figli. Ma anche qui, bisognerà prima capire dove troverà i fondi necessari.
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