La crisi del vino in Francia ha convinto il governo ha utilizzare una soluzione conosciuta come distillazione di crisi.
La crisi del vino in Europa in Europa inizia ad assumere contorni sempre più preoccupanti. Lo dimostra l’ultima decisione presa dal Ministro dell’Agricoltura Francese, che nelle ultime settimane ha stanziato fondi pari a duecento milioni di euro di vino per acquistare le scorte invendute nelle zone di Bordeaux e Languedoc.
Si tratta di una soluzione a cui alcuni governi hanno ricorso nella storia economica, allo scopo di aiutare l’economia locale quando la crisi economica diventa troppo grave. E il problema non sarà di semplice risoluzione per le aziende vinicola.
L’aumento improvviso delle scorte di vino sul mercato nell’ultimo anno e mezzo, hanno iniziato a far scendere il prezzo, dando vità così a un vero e proprio vortice economico per i produttori locali. La crisi del vino riguarda tutto il vecchio continente nei suoi principali produttori, tra cui Italia e Spagna e dunque non solo la Francia. Per questo, già a Giugno, l’Unione Europea aveva varato un nuovo pacchetto di aiuti per il comparto, predisponendo anche delle nuove risorse per un’operazione che si attua solo in casi di estrema necessità.
Stiamo parlando della distillazione di crisi, ovvero un processo per trasformare in alcool da utilizzare tutto il vino invenduto. Una soluzione che permette anche allo stato di remunerare i commercianti del settore.
Infatti, per ogni litro di vino che viene distillato dai produttori in alcool ( che in tantissimi casi viene poi venduto come disinfettante sui mercati), il governo si impegna a rifondere una percentuale che resta comunque inferiore al prezzo di vendita iniziale.
Il governo francese è riuscito poi anche a stanziare dei veri e propri risarcimenti in denaro per i viticoltori. Gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione Europea raccontano come in Francia la situazione sia sempre più grave.
La vendita di vino ha iniziato a diminuire bruscamente lo scorso anno, per poi arrivare nel 2023 a toccare un quindici per cento in meno rispetto al 2022.
Una situazione che ha quasi subito portato tutti i rivenditori all’ingrosso della nazione francese, a smettere di acquistare scorte per paura che restassero nei magazzini, e questo ha in pochi mesi aggravato ancora di più la crisi.
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