Tasse, in alcuni casi il giudice può annullare il debito per intero: la legge che nessuno conosce
Ci sono alcuni casi in cui i debiti verso il fisco possono essere annullati per intero o in larga parte. Vediamo insieme quando.
La condizione di indebitamento in cui si trovano tanti cittadini italiani, non sempre è dovuta ad una cattiva gestione finanziaria che li ha portati ad accumulare dei debiti nei confronti del fisco, che sono tenuti a pagare proprio in quanto “trasgressori” ed evasori delle norme che regolano la collettività.
La realtà come sempre è molto più complessa e stratificata, e spesso tanti cittadini che guadagnano pochissimo, si ritrovano magari indebitati per problemi di salute e le costose spese sanitarie che devono affrontare, finendo in un vertice in cui spesso viene pignorato anche lo stipendio, minando la sopravvivenza dell’individuo.
Esistono però, anche se non tutti i contribuenti ne sono a conoscenza, delle normative specifiche che consentono di poter gestire e in alcuni casi annullare i propri debiti con il fisco, così come la legge sul sovraindebitamento.
Questo però accade nel momento in cui la questione finisce in tribunale: deve essere infatti un giudice in tanti casi a disporre l’annullamento del debito, a fronte di una verifica fatta sui motivi che hanno condotto il cittadino in quella situazione.
Tasse, ecco in quali casi il giudice può cancellare il debito
E in questi casi, il giudice ha anche la possibilità di cancellare per intero il debito contratto, senza che vi sia una contropartita. Bisogna comunque precisare che si tratta di una decisione molto estrema, che viene applicata soltanto di rado e in caso eccezionali.
Ci sono poi altre precisazioni da fare: nel momento in cui il debitore non possiede proprietà, e ad esempio il giudice, analizzando la sua situazione, dispone un taglio di circa l’80 per cento della somma, il debitore dovrà comunque cedere allo stato quel poco che ha, si tratti del suo stipendio o di un immobile dal valore molto basso, fino all’estinguimento del 20 per cento rimanente.
Come funziona la procedura di sovraindebitamento
Nella procedura sul sovraindebitamento invece, può essere stilato un piano di rateizzazione che si basa sui redditi futuri del lavoratore che percepisce uno stipendio.
Lo stato consente cioè di ripianare la cifra facendo un calcolo della percentuale che andrà a sottrarre nello stipendio del lavoratore, nei mesi o negli anni futuri. In ogni caso, ogni situazione può diventare a sé stante a livello giuridico, e il nostro sistema legislativo è d’altronde imperniato proprio su questo principio.