Il prezzo dell’olio di oliva ha iniziato a salire a causa delle ultime due stagioni che ne hanno limitato fortemente la produzione.
Con la produzione che negli ultimi due anni è stata fortemente danneggiata dalle condizioni climatiche e dunque limitata, il prezzo dell’olio d’oliva ha iniziato a salire. Il dato più preoccupante si è forse registrato la scorsa settimana quando a Milano, il prezzo è salito fino a raggiungere i 9,40 euro al litro.
Aumenti purtroppo prevedibili, perché nessuna grande nazione produttrice nel vecchio continente, tra Italia, Spagna, Germania, è rimasta illesa dai periodi di siccità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni.
La scarsa quantità di olio prodotto in questi due anni ha costretto i produttori a utilizzare le loro giacenze, ma questo naturalmente ha da subito implicato un aumento del prezzo. In Italia le imprese produttrici olivicole sono circa 620 mila, ma il quaranta per cento di queste controlla poco meno di due ettari di terreno, mentre soltanto il 2,5 per cento ha una produzione estesa che supera i 50 ettari coltivati.
Il fatto poi che per la seconda annata consecutiva, la raccolta sia diminuita in modo sensibile, ha dato il colpo di grazia e causato l’effetto domino che ha portato il prezzo al litro a salire vertiginosamente negli ultimi mesi. Per i consumatori insomma, il costo della vita è ormai diventato un incubo, tra rincari energetici e alimentari.
La siccità purtroppo ha dato il via a un fenomeno conosciuto nel mondo dell’agricoltura come “cascola”, un termine con cui si intende la caduta prematura delle olive, prima che abbiano concluso il loro ciclo di maturazione.
Anche se forse il colpo di grazia è arrivato nel nostro paese anche a causa delle violente grandinate dei mesi scorsi, che hanno finito per danneggiare in modo irrimediabile molti raccolti. Si pensava che le forti e continue piogge di maggio avrebbero calmierato la situazione, ma in realtà queste hanno avuto l’effetto opposto, diventando un ostacolo per l’impollinazione dei fiori, fondamentale per lo sviluppo delle olive.
Se la situazione non cambia, nei prossimi assistere a dei nuovi aumenti che coinvolgeranno in modo particolare l’olio di olio, al momento il più costoso e pregiato che viene venduto sul mercato. E questo è anche dovuto alle numerose analisi che richiede l’Unione Europea per certificarlo.
Parametri molto rigidi quelli europei, che costringono i produttori a seguire un processo minuzioso e dettagliato di produzione, che va poi naturalmente ad incidere sul costo finale del prodotto.
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