Il governo Meloni sta riflettendo sull’idea di varare un nuovo bonus benzina contro gli aumenti sul prezzo del carburante di agosto.
A partire dai primi di agosto, dopo alcuni mesi in cui sembrava che la situazione sui prezzi del carburante si fosse calmierata, il prezzo della benzina ha iniziato di nuovo a salire verso l’alto, arrivando a sfiorare quota due euro al litro.
Per questo, sembra che adesso il governo meloni, che alcuni mesi aveva disposto la fine del taglio delle accise promosso dal governo Draghi, stia pensando ad una misura che possa aiutare i cittadini a contrastare questi aumenti ormai insostenibili.
L’idea dell’esecutivo è quella di dar vita a un nuovo bonus benzina, che però scatterà soltanto se questi aumenti persistono nelle prossime settimane. Il problema è che sembra, dai primi calcoli fatti all’interno del Ministero dell’Economia, che un’agevolazione di questo tipo avrebbe non inferiore ai tredici miliardi, e resta difficile capire dove il governo possa reperire una cifra così importante.
E non è un caso se nelle ultime settimane, il Ministero dell’Economia ha chiaramente lasciato intendere che la prossima legge di bilancio sarà una vera e propria sfida per il governo. Anche per questo in fondo, si era avanzata l’idea di introdurre una tassa sugli extra profitti bancari.
La Meloni è cosciente che di fronte a questi continui rincari, servono delle risorse molto importanti nella loro entità per sostenere i cittadini. In ogni caso, il Ministro Urso ha anche chiaramente fatto intendere che questo ipotetico bonus benzina potrebbe avere un funzionamento simile alla social card per la spesa varate negli scorsi mesi dall’esecutivo.
In questo caso però, si tratterebbe non di un contributo mensile da destinare ai cittadini per aiutarli a sostenere i nuovi costi sul carburante, ma piuttosto di una somma donata una tantum, su cui effetti benefici ci sarebbe forse da discutere.
Sono tantissime le persone nel nostro paese che ogni giorno devono utilizzare la macchina per lavoro, o per esigenze di cura, e hanno visto le loro spese mensili in alcuni casi raddoppiare.
L’unica certezza è che però la Meloni non ha alcuna intenzione di riproporre un ulteriore taglio delle accise, a causa dei costi troppo elevati che si dovrebbero sostenere nella legge di bilancio. Il problema però è che questa sembra l’unica misura in grado di avere qualche effetto nel contenere il prezzo del carburante. Anche perchè, se nei prossimi mesi la benzina continua a restare così pericolosamente vicina alla soglia dei due euro al litro, potremmo assistere a delle tensioni sociali non previste.
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