Ue, intesa sul Patto di Stabilità ancora lontana: cosà accadrà se non viene approvato entro fine anno
Le nazioni europee sembrano ancora molto lontane dal poter trovare un’intesa sul nuovo patto di stabilità.
A Bruxelles inizia ad esserci un po ‘di agitazione: il patto di Stabilità va infatti approvato entro fine anno, ma al momento un vero accordo per la sua firma non è stato ancora trovato dagli Stati Membri. E nel caso in cui non si riuscisse davvero a trovare un’intesa formale, verrebbero applicate le vecchie regole in vigore l’anno scorso.
Questo potrebbe essere un bel problema considerato che la clausola di salvaguardia che prevede di poter sospendere l’equilibrio sui conti pubblici in caso di crisi economica, scadrà a fine anno.
E in un momento in cui il vecchio continente è sempre più vicino alla recessione, questa non è certo una buona notizia. Anche perché, come ha raccontato il quotidiano Agi, raccogliendo le dichiarazioni di una portavoce Ue rimasta anonima, al momento Bruxelles esclude in modo perentorio di prorogare tutte le misure straordinarie concesse in questo triennio.
Le nazioni che fanno parte dell’Unione Europa, hanno dunque esaurito il tempo disponibile per poter spendere in deficit. Ma davvero fosse così, la situazione rischia di diventare drammatica nel nostro paese, proprio per questa rigidità da parte della Commissione Europea.
Patto di Stabilità, accordo ancora lontano: il Nord Europa continua a chiedere lo stop all’indebitamento pubblico
Non poter spendere in deficit in Italia, significa, per fare un esempio tra i tanti, non poter più sostenere i cittadini contro un costo della vita sempre più alto, e che intacca sia l’energia che i beni alimentari. Resta però il fatto che i ventisette paesi dell’unione, sembrano comunque davvero distanti dal poter trovare una sintesi comune.
La Germania, nonostante la crisi che attraversa, continua a chiedere un piano comune di riduzione del debito a cui Francia e Italia si oppongono fortemente. La recessione che incombe sull’intero occidente non sembra aver scalfito le certezze e le rigidità dei falchi del Nord Europa, ancora convinti che l’indebitamento pubblico non possa in alcun essere la strada per risollevare l’economia.
La ricetta di Bruxelles è sempre la stessa: contenere la spesa pubblica e puntare sugli investimenti produttivi
Ma in fondo, le insoddisfazioni del Nord Europea, sul deficit eccessivo fatto da alcune nazioni nell’ultimo triennio da alcuni stati, sembra essere condivisa da Bruxelles.
La Commissione Europea infatti da mesi chiede agli stati di varare una legge di bilancio molto più prudente quest’anno, evitando di alzare ancora la spesa pubblica.