Multa per eccesso di velocità? In alcuni casi puoi annullarla: la legge che in pochissimi conoscono
Non tutti lo sanno, ma il nostro codice della strada prevede che in determinate circostanze, il cittadino possa chiedere l’annullamento della multa per eccesso di velocità.
L’introduzione dell’autovelox nelle strade della nostra nazione arrivato qualche decennio fa, ha sicuramente rappresentato un importante avanzamento per il nostro paese, aiutando in modo determinante a rendere più sicura la circolazione su strada.
Prima dell’avvento di questo strumento tecnologico infatti, per le forze dell’ordine era molto difficile spesso, riuscire a rintracciare l’automobilista colto ad andare oltre la velocità consentita e l’unica speranza per chi era di pattuglia in quei momenti, era spesso quella di riuscire ad annottare in modo corretto la targa.
Grazie all’autovelox invece, far rispettare i limiti di velocità è diventato molto più semplice. Anzi, non è esagerato dire che la sua introduzione ha rappresentato un vero e proprio incubo per gli automobilisti, che adesso rischiano di vedersi recapitare una multa a casa per eccesso di velocità, anche quando non vedevano nessun posto di blocco su quel tratto di strada.
Tanti cittadini però si lamentano molto di questo strumento (Anche se, ricordiamo, la legge prevede comunque che l’autovelox debba essere sempre e adeguatamente segnalato al cittadino, altrimenti la sanzione perde validità).
Multa per eccesso di velocità? Ecco in quale caso il cittadino può richiedere l’annullamento
Uno scontento popolare legato al fatto che spesso ci si vede notificare delle multe per eccesso di velocità, anche quando si è superato di pochissimo i limiti consentiti, e non c’era dunque l’intenzione di creare un pericolo su strada.
Ecco quello che non tutti sanno, è che ci sono alcune circostanze in cui il nostro codice della strada prevede che una multa possa anche essere annullata. Una di queste situazioni, riguardano i tempi tecnici entro cui il cittadino riceve la multa a casa. la legge prevede infatti un limite temporale massimo entro cui lo stato ha il diritto di notificare la sanzione al contribuente e pretendere il pagamento, fissato a novanta giorni.
La finestra temporale di novanta giorni scatta quando viene commessa l’infrazione
Particolare importante: questa finestra temporale non scatta quando gli agenti prendono atto dell’infrazione, ma dal giorno in cui è stata rilevata.
Questo significa che se un cittadino riceve una multa e, controllando la data della missiva, scopre che gli è stata recapitata oltre i novanta giorni previsti, non è più tenuto a pagare. Un vantaggio non da poco per il contribuente, considerato che accade spesso che una sanzione venga inviati molto oltre i termini previsti.