C’è un errore che chi possiede un’automobile alimentata a GPL non deve mai fare. Vediamo insieme di cosa si tratta.
I continui aumenti sul costo del carburante stanno velocemente portando all’esasperazione tantissime famiglie italiane. Viaggiare sta diventando di lusso, ed è probabile che nei prossimi anni, continueremo ad osservare un aumento delle vetture a GPL.
Se la benzina continua infatti a restare come in queste settimane di agosto vicina ai due euro a litro, sempre più persone che utilizzano l’auto per lavoro tutti i giorni, si convertiranno al GPL, che continua ad offrire costi più economici da sostenere.
Il gasolio infatti, prendendo come riferimento i prezzi di agosto 2023, continua a restare intorno agli 80 centesimi a litro, e si comprende bene dunque, quanto si può realmente risparmiare con questa soluzione. Ma come funziona esattamente una macchina a GPL? Al momento della modifica, nella vettura viene inserito un vaporizzatore che consente al gas introdotto tramite una bombola, di passare dallo stato liquido a quello dei solido.
Completato questo passaggio il gas liquido viene poi direzionato e convogliato all’interno del collettore di aspirazione. In poche parole, è la bombola del gas a far funzionare l’intera vettura grazie al gas che viene immesso e convertito con questo processo.
Nel momento però in cui un’automobilista decide di fare questa modifica, ci sono alcune dimenticanze che non deve mai avere e che possono costargli multe molto pesanti. Ad esempio sono in pochi che sanno che dopo aver acquistato una vettura a GPL, devono sempre fare manutenzione alla bombola del gas, e non trascurare mai questi controlli.
Rispetto alle auto a benzina infatti, c’è bisogno di un maggiore controllo. La bombola va poi cambiata ogni dieci anni per la sicurezza di veicolo e passeggeri. Questa è una disposizione molto importante da rispettare, che prevede delle sanzioni economiche per chi non rispetta questa norma.
La legge prevede in questo caso multe che vanno da un minimo di 300 euro fino ad un massimo di 500 euro. A questo bisogna poi aggiungere anche la revisione periodica che si deve fare obbligatoriamente al veicolo.
In questo caso, il codice della strada stabilisce che il primo controllo avvenga dopo quattro anni da quando l’auto è stata immatricolata. Ma a partire da quel momento, il cittadino è tenuto a sottoporre l’auto agli stessi controlli con cadenza biennale.
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