Ormai da quasi due anni, l’economia cinese è andata in crisi. E tra la bolla di Evergrande e la guerra commerciale e tecnologica con gli Stati Uniti, la situazione nei prossimi mesi potrebbe diventare drammatica.
Qualche tempo fa, il presidente americano Joe Biden non ha esitato a definire la Cina come una “bomba ad orologeria” pronta ad esplodere dal punto di vista economico.
Parole molto dure, ma non bisogna dimenticare che quelle del presidente Usa, arrivano dentro un contesto di profonda tensione tra le due superpotenze.
La crisi dei chip ad esempio ha messo alle strette le due nazioni, che hanno ormai compreso come la supremazia tecnologica, fondamentale per continuare a dominare nel capitalismo, può essere ottenuta soltanto iniziando a produrre internamente i componenti necessari allo sviluppo dei microchip.
E gli Stati Uniti non vogliono certo che il governo di Pechino ci arrivi per primo a raggiungere questo risultato, ed è anche per questo che hanno iniziato a limitare fortemente tutte le importazioni cinesi, e non solo quelle che riguardano il mondo hi tech.
Una situazione che però sta danneggiando anche i consumatori americani, che hanno visto tantissimi rialzi sul prezzo di prodotti che prima potevano acquistare a bassissimo costo.
Ma anche la Cina sta soffrendo della nuova strategia Usa, e lo si è visto a Giugno, quando il dragone ha registrato un calo record delle esportazioni. Ma anche la domanda interna sta creando problemi: Gli ultimi dati pubblicati il 9 Agosto 2023, attestano come i prezzi al consumo in Cina sono scesi dello 0,3 per cento rispetto al mese di Luglio del 2022.
Questo, unito al fatto che contestualmente stanno scendendo i prezzi praticati dai produttori, è un segnale di una possibile flessione dell’economia interna a cui potremmo assistere nei prossimi mesi.
Non bisogna poi dimenticare come la nazione stia ancora scontando il default del colosso immobiliare Evergrande, che oltretutto, sembra sempre più vicino al fallimento. Una situazione che danneggiato il mercato immobiliare, e che rischia adesso di creare una nuova bolla nel settore in futuro. Per questo il governo di Pechino sta facendo di tutto per evitare il fallimento della società. Anche perché la vendita delle case nella nazione sta crollando di anno in anno, mettendo sempre più in difficoltà tutte le società immobiliari cinesi.
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