Reddito di Cittadinanza, per alcuni il sussidio continua: la nuova nota dell’Inps
Con una nuova nota pubblicata di recente, l’Inps ha chiarito tempi e modalità entro cui l’Rdc, arrivato alla fine, continuerà ad essere erogato per alcune categorie.
Come promesso dal governo meloni fin dall’inizio della campagna elettorale di Fratelli d’Italia, il Reddito di Cittadinanza è ormai arrivato alla sua conclusione.
Anche se purtroppo regna ancora molta confusione e incertezza sulle modalità con cui il sussidio andrà gradualmente ad estinguersi, anche perchè sono state varate alcune eccezioni che permetteranno ad alcuni beneficiari di continuare a percepire l’assegno RdC fino a fine anno.
Una situazione non semplice da decifrare per i contribuenti, ed è per questo che l’Inps negli ultimi giorni ha pubblicato una nuova nota per chiarire alcuni aspetti che riguardano la fine di questa misura.
In primo è stato ribadito dall’Istituto di Previdenza che tutti i percettori del beneficio, se rispettano già i requisiti di ingresso previsti, hanno diritto a mantenere il sussidio fino al compimento dei 21 anni di età. E questo vale anche per le famiglie che hanno al loro interno una persona affetta da disabilità o un anziano non autosufficiente.
Non per tutte le famiglie il Reddito di Cittadinanza è finito nel mese di Luglio
Per tutte queste categorie, il reddito non si è esaurito a Luglio, ma continuerà ad essere erogato per tutto il 2023, fino al momento in cui non sarà sostituito dall’assegno di inclusione sociale. Inoltre, il diritto a continuare a percepire il reddito, nei casi in cui in famiglia ci sono minorenni, viene estesa al nucleo che può continuare a percepire la prestazione familiare, e anche questo era un aspetto che aveva messo in confusione molti, e che l’Inps ha chiarito con questa nuova circolare.
Il Reddito di Cittadinanza è stata introdotto e varato per la prima volta nell’aprile del 2019.
Reddito di Cittadinanza, una misura che fin dalla sua introduzione ha generato tantissime polemiche
Si trattava in quel momento del cavallo di battaglia storico del Movimento 5 Stelle, che fin dai primi giorni dal suo insediamento, nel governo di alleanza con la Lega, aveva iniziato a spingere per un’approvazione che dopo mesi e mesi di discussioni, è infine arrivata. Fin dai primi giorni dalla sua introduzione, questo sussidio ha generato un mare di polemiche specialmente da mondo di destra, che più volta ha accusato il movimento di aver creato un sussidio che incentiva le persone a non lavorare.
Va anche detto che gli importi del reddito non hanno mai superato in nessun caso la cifra dei mille euro mensili, e prevedono al massimo integrazioni specifiche, come il pagamento della quota. Il sistema di card con cui veniva erogato, non ha mai consentito al cittadino di avere disposizione quella somma per intero in contanti.