Con il nuovo decreto appena approvato dal Miur, molti studenti verranno esentati totalmente dal pagamento delle tasse universitarie. Vediamo come funziona e cosa cambia.
C’è una novità nel mondo delle università italiane, e che farà sicuramente felici milioni di famiglie con figli nel nostro paese, ormai stremate economicamente nell’ultimo anno e mezzo dai rincari record a cui stiamo assistendo sull’energia e sui prodotti alimentari.
Due decreti approvati di recente dal Miur infatti, danno il via a un nuovo contributo economico per tutti i nuclei familiari che hanno al loro interno dei figli che frequentano l’università. Entro una certa soglia di reddito infatti diventa possibile per queste famiglie non pagare tutte le imposte dovute per lo studio universitario.
Nel decreto infatti viene stabilito che tutti i nuclei familiari che hanno dichiarato un Isee fino a 26.306 mila euro, hanno diritto da adesso in poi ad essere esentati dal pagamento di questi tributi.
Certo, non sarà un cambiamento semplice da portare avanti per gli atenei, perché queste nuove disposizioni arrivano in un periodo in cui le iscrizioni sono già iniziate. Sarà adesso dunque compito delle singole università fare il possibile per adeguarsi a questa nuova soglia di esenzione.
Ma non solo, perché con questo decreto, il governo Meloni ha deciso di aumentare anche tutti gli importi minimi delle borse di studio. Nulla di sorprendente in fondo, perché parliamo di un adeguamento all’inflazione come è avvenuto anche per la soglia Isee, che l’anno scorso era fissata a 25 mila circa, e quest’anno, in virtù di un più alto costo della vita, è aumentata di circa mille euro.
I nuovi aumenti sulle borse di studio prevedono che uno studenti fuori sede percepisca quest’anno, come importo minimo, una cifra di. 6.526 euro.
Una somma che scende fino a 2.682 euro per gli studenti in sede, e 3.889 euro per i pendolari che frequentano università relativamente vicine alla loro residenza.
La rivalutazione della soglia Isee per ottenere questa esenzione, è stata stabilità dal decreto numero 204 firmato il 23 Febbraio del 2023 che ha ridefinito tutti gli importi e le soglie minime delle agevolazioni di stato, individuando una variazione annuo dell’indice dei prezzi al consumo pari all’8,1 per cento.
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