Gli ultimi dati raccontano una sola verità: l’India ha scelto di la Russia come partner privilegiato per l’acquisto del petrolio.
Il conflitto in Ucraina, con tutte le sue conseguenze, ha inevitabilmente ridisegnato tantissimi equilibri geopolitici del mondo, a partire dalla vendita delle materie prime e dell’energia dalle superpotenze.
Lo scontro tra Mosca e l’Occidente, ha avuto infatti tra le sue prime conseguenze, la scelta di Putin di tagliare gradualmente le forniture energetiche verso il vecchio continente, e rivolgersi invece a nuovi acquirenti come Cina ed India.
Quest’ultima in particolare sta mettendo in difficoltà l’Arabia Saudita, riducendo le esportazioni di greggio nel mese di Luglio del 34 per cento rispetto ai mesi precedenti. Il resto come si può intuire, l’India lo sta acquistando dalla Russia, andando così a creare nei fatti una nuova partnership commerciale su un settore strategico come quello energetico.
La Russia è diventata a tutti gli effetti il principale fornitore di petrolio per l’India, con quasi due milioni di barili al giorno consegnati. Numeri che fanno ben comprendere come sia in atto una vera e propria trasformazione geopolitica. Nel complesso, l’India ha mantenuto i suoi livelli di importazioni di greggio in linea con gli altri.
Semplicemente, ha deciso di rinunciare gradualmente alle forniture saudite per privilegiare quelle che arrivano da Mosca. Inoltre l’India ha potuto anche beneficiare di prezzi molto bassi per l’acquisto. anche se la situazione in tal senso è destinata a cambiare repentinamente già dal prossimo mese.
A maggio un barile di petrolio russo veniva pagato in media dalla nazione indiana circa 70 dollari, ma già nel mese di Giugno il prezzo era salito intorno ai 100 dollari. Resta comunque molto difficile fare previsioni su come si evolverà la situazione intorno al petrolio, in primo luogo perché imprevedibili sono le dinamiche di questo conflitto.
L’attacco alla petroliera russa da parte di un drone, e la decisione di Putin di limitare i passaggi commerciali sul Mar Nero, hanno già dimostrato quanto la situazione possa cambiare in modo repentino, fuori dalle previsioni anche dei più esperti trader energetici.
Molto poi dipenderà anche da quanto sarà forte e sostenuta la ripresa economica in Cina, considerato che ormai l’Asia sta rapidamente aumentando la richiesta di petrolio da importare.
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