Sono già iniziati il 18 Luglio 2023, l’invio da parte dell’ente erariale degli avvisi bonari relativi alla presentazione del modello 730.
Da qualche settimana, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a inviare gli avvisi telematici che riguardano i controlli fiscali sul modello 770, per l’anno di imposta del 2020. Gli invii sono iniziati ufficialmente il 18 Luglio 2023, con un comunicato stampa apposito pubblicato dal Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro.
La presentazione del modello, come tutti gli anni, è fissata al 31 Ottobre 2023. Nel nuovo modello sono state inserite alcune novità, come il nuovo prospetto SO, e quello dedicato alla pianificazione e la gestione del risparmio con i Pir, i Piani Individuali di Risparmio.
Questo documento va per legge compilato solo da intermediari e compagnie assicurative, per poi essere inoltrate all’ente erariale che si riserva il diritto di controllo e verifica dei limiti annuali di investimento dei contribuenti italiani.
Saranno anche presenti nel nuovo modello 770 del 2023 dei nuovi codici identificativi relativi alle proroghe versamenti varate dal governo per aiutare i contribuenti durante l’emergenza pandemica.
Inoltre, nel quadro SI del modello, sono stati inseriti dei nuovi campi sulla gestione degli utili da parte delle società cooperative che sono soggette a tassazione. Il Modello 770 è tra i modelli più importanti che i datori di lavoro, le aziende, ma anche le amministrazioni pubbliche, devono presentare ogni anno entro il termine ultimo del 31 Ottobre.
Nel documento vanno inserito tutti i dati relativi a versamenti, ritenute d’acconto, con riferimento all’anno precedente. Affinché il modello 770 possa essere considerato formalmente consegnato e ricevuto, spetta all’Agenzia delle Entrate inviare una comunicazione ai sostituti di imposta in cui li informa del corretto ricevimento di dati.
Ma cosa accade se non si rispetta la scadenza prevista per il suo invio? La legge in questo caso prevede che vi siano fino a 90 giorni di tempo per ravvedersi. Naturalmente, coloro che presentano questo documento in ritardo, dovranno saldare aggiungendo una sanzione che, entro i 90 giorni previsti, è pari a 90 euro.
Se invece viene superato il limite dei 90 giorni, l’Agenzia delle Entrate considera la dichiarazione omessa. Il sostituto di imposta avrà ancora possibilità di ravvedersi, ma in questo caso dovrà aspettare la comunicazione da parte dell’ente erariale, che in quel caso infliggerà la sanzione piena.
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