Finalmente è stata fatta luce sulla natura del misterioso oggetto ritrovato sulle coste australiane. Ecco che cosa hanno dichiarato le autorità.
Quanto accaduto tempo fa sulle spiagge australiane, aveva destato l’attenzione e la curiosità di tantissimi appassionati di Ufo in tutto il mondo.
Alcune settimane fa infatti, un oggetto misterioso era stato ritrovato nelle spiagge del continente australiano, e a causa della sua forma molto strana e particolare, in tanti avevano subito ipotizzato che potesse trattarsi di un Ufo.
Una considerazione che nel 2023 ha molte più fondamenta rispetto al passato, come le recenti ammissioni al congresso Usa di diversi militari che sostengono l’esistenza reale di questi oggetti non identificati, che aveva finito con il disturbare anche alcune esercitazioni militari americane.
Ma in realtà, l’Agenzia Spaziale Australia ci ha messo pochissimo tempo a chiarificare cos’era successo, spegnendo subito l’entusiasmo degli ufologi di tutto il mondo. Le autorità australiana hanno infatti dichiarato nei giorni scorsi, che il misterioso oggetto di cui tanto si è parlato è in realtà una “porzione” di una flotta di satelliti chiamati Polar Satellite Launch Vehicles, lanciati dal governo indiano in una missione spaziale.
L’ipotesi dunque, in attese di conferme ufficiali che dovranno essere date anche dal governo indiano, è che un componente di questa flotta di satellite si sia sganciato durante il viaggio venendo inghiottito dall’oceano, per poi riemergere sulle coste australiane.
Ma perchè così tante persone hanno inizialmente ipotizzato si trattasse di un Ufo? Come accennavamo in precedenza, la forma di questo oggetto era molto insolita, con una forma cilindrica da due metri di diametro per due metri di altezza. Inoltre, lo stato di conservazione non era ottimale, segno che probabilmente questo pezzo di satellite era rimasto in fondo al mare per tanto tempo prima di essere trascinato dalle correnti sulle spiagge del continente australiano.
Se il governo indiano non ha ancora rilasciato comunicati ufficiali, l’agenzia spaziale indiana ne ha invece rivendicato il possesso e questo ha anche smorzato l’entusiasmo di alcuni professori australiani che avevano chiesto di ospitare l’oggetto all’interno di un museo.
Anche perché questa è quasi un’abitudine in Australia. Nel 1979 infatti, alcuni resti della stazione spaziale Skylab finirono sul territorio australiano, e il governo decise di conservarne i pezzi in un museo spaziale del continente.
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