Per alcuni contribuenti sarà possibile presentare domanda per il pensionamento nel 2024, pur avendo versato meno di 20 anni di contributi.
Nel 2024 sarà ancora possibile per alcune categorie di lavoratori, andare in pensione avendo maturato soltanto quindici anni di contributi. Naturalmente, bisognerà attendere la nuova legge di bilancio per capire meglio modalità e tempi in cui questo potrà avvenire.
Anche perché il governo Meloni si è impegnato ormai da mesi a non replicare la strategia dello scorso anno, quando si era limitato a prorogare alcuni scivoli pensionistici come ape social e Opzione Donna, ma a dare inizio a una vera riforma del nostro sistema previdenziale.
Ma la certezza comunque, è che questa possibilità resterà ancora aperta e accessibile per alcuni contribuenti. Al momento i requisiti ordinari per raggiungere la pensione di vecchiaia sono fissati a 67 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi.
Com’è possibile allora che alcune categorie di lavoratori possono ottenere la prestazione previdenziale con soltanto quindici anni di contributi? La prima cosa da dire è che in realtà non esiste una sola soluzione in tal senso: alcuni contribuenti hanno infatti a disposizione tre opzione per andare in pensione prima con meno di 20 anni di contributi.
Tutto questo è dovuto alle droghe varate oltre vent’anni fa dal governo Amato, e difatti riguardano una fascia di lavoratori che ha iniziato la sua attività professionale, e relativo versamento di contributi, prima degli anni duemila. La deroga Amato si applica infatti in primo luogo a coloro che hanno versato 15 anni di contribuzione nelle casse previdenziali prima del 1993.
I lavoratori che soddisfano questo requisito hanno la possibilità di andare in pensione nel 2024, senza dover tener conto anche del requisito anagrafico. Parliamo dunque di quei contribuenti nati nel 1957 e che hanno iniziato a lavorare molto presto, a circa vent’anni, e che hanno raggiunto questo numero di versamenti prima della data del 31 Dicembre 1992.
C’è poi la seconda deroga Amato, che riguarda invece i lavoratori che alla data del 31 Dicembre 1992, hanno ottenuto dallo stato la prosecuzione volontaria. La terza deroga Amato invece, è uno scivolo pensionistico dedicato con dieci anni di contributi previdenziali, ma con meno di 52 settimane lavorative annuali.
È necessario però in questo caso, che il cittadino avente diritto abbia versato il suo primo anno di contributi, ad almeno 25 anni di distanza da quando presenta la domanda per il pensionamento. E questo dunque significa, che chi utilizza la terza deroga Amato, presentando domanda per il pensionamento nel 2024, deve aver versato il suo primo contributo prima del 1999.
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