Il prezzo della benzina ha sfondato nuovamente quota 2,3 al litro e Assoutenti chiede al governo di non ignorare questi rincari record e iniziare a interrogarsi sulle cause.
Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze, il prezzo della benzina, come d’altronde era prevedibile, è schizzato nuovamente verso l’alto. La benzina in modalità servito ha infatti superato i 2,30 euro al litro in tante parti del territorio italiano.
Il costo del carburante ha raggiunto di nuovo dei livelli molto preoccupanti, dopo l’incubo dei rincari record vissuto l’anno scorso dai consumatori, e Assoutenti ha pubblicato negli ultimi giorni un comunicato in cui ha denunciato al governo quanto la situazione si stia facendo difficile.
Ma non solo, perché l’associazione ha messo anche a disposizione dei cittadini una mappa del territorio italiano, realizzata in collaborazione con il Mimit, in cui vengono segnalate le pompe di benzina più care del paese.
Un modo per avvertire i consumatori e aiutarli ad individuare i punti in cui è più conveniente fare il pieno.
Come ha spiegato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti: “Analizzando l’andamento dei carburanti alla pompa si scopre che in soli due mesi, da maggio a oggi, la benzina ha registrato un rincaro medio del 4,9%, il gasolio del 5,6%. Un pieno di benzina, al distributore più caro rilevato dalla nostra indagine, arriva a costare 127 euro”.
Secondo Truzzi inoltre le cause che hanno portato a questi nuovi aumenti non sono ancora del tutto chiare: “L’andamento del petrolio potrebbe senza dubbio influire sugli aumenti registrati nell’ultimo periodo ma la velocità a cui crescono i listini, e soprattutto la concomitanza con il periodo delle partenze estive, ci fa temere che ci siano altre motivazioni che alimentano tali rincari”.
Di qui la richiesta di Assoutenti al governo “di ricorrere a Mister Prezzi e alla Commissione di allerta rapida per monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita presso i distributori”.
Se il mercato del carburante non si calmiera in fretta, i rischi per l’inverno restano molto alti, anche perché non sono gli unici rincari che i consumatori italiani si stanno ritrovando a fronteggiare. Anche il prezzo dei beni alimentari non smette di salire e di questo passo, la classe media verrà impoverita e decimata ulteriormente.
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