Assegno di incollocabilità, aumenta l’importo: chi ne ha diritto e come funziona
Nel mese di Luglio, l’assegno di incollocabilità, anch’esso soggetto alla rivalutazione annuale agli indici Istat, ha visto la sua cifre mensile aumentare. Vediamo nel dettaglio che cos’è e chi ne ha diritto.
Nel mese di Luglio appena trascorso, diversi contribuenti hanno potuto gioire della decisione del governo di aumentare la cifra mensile che si percepisce con l’assegno di incollocabilità. Il beneficio economico erogato dall’Inail infatti ha subito una maggiorazione, passando da 268 euro alla cifra di 290 euro al mese.
La comunicazione di questi aumenti e altri chiarimenti sono arrivati direttamente dall’Inail con la circolare numero 34 del 2023.
L’assegno di incollocabilità è una misura di aiuto economico che lo stato italiano riserva a tutti coloro che hanno subito un infortunio sul lavoro, e non sono nelle condizioni momentanee di continuare la loro attività professionale, non potendo nemmeno beneficiari dell’assunzione obbligatoria che viene prevista dalla legge numero 68 del 199.
Ci sono però dei requisiti da rispettare, e ad esempio questo beneficio può essere concesso solo a coloro che si sono visti certificare un grado di inabilità al lavoro di almeno il 34 per cento.
Il lavoratore dunque per accedere all’assegno deve vedere ridotta la sua capacità lavorativa di almeno un terzo. Laddove invece si tratta di una vera e propria menomazione psicofisica subita dal lavoratore, questa deve comunque risultare superiore al 20 per cento.
Anche l’assegno di incollocabilità è soggetta alla rivalutazione annuale al costo della vita
Esattamente come accade per le pensioni, parliamo di un trattamento economico la cui cifra ogni anno è soggetta a rivalutazione annuale. Ed è questo il motivo per cui abbiamo assistito agli aumenti sull’assegno a partire dal 1 Luglio.
Lo stato infatti consente la possibilità, per tantissime prestazioni previdenziali-assistenziali, di adeguare la cifra percepita mensilmente al costo della vita che di anno in anno sale. E difatti questa nuova maggiorazione, nasce dalla variazione dell’indice Istat, che tra il 2021 e il 2022 è cresciuto dell’8,1 per cento.
Non bisogna confondere questo beneficio con l’indennità riconosciuta agli invalidi di guerra
È importante però non confondere in alcun modo questo beneficio con l’indennità che viene riconosciuta agli invalidi di guerra, in quanto si tratta di due misure diverse. Questi inoltre sono anche i giorni in cui l’Inps ha deciso di avviare un nuovo servizio, per il momento limitato alle pensioni, per aiutare i cittadini a capire quali sono i migliori scivoli pensionistici a loro disposizione.
Nell’ottica di un processo di digitalizzazione, l’istituto ha infatti intenzione di dare il via a un nuovo strumento telematico di assistenza. Un chatbot molto avanzato, che sarà in grado di aiutare i cittadini nella loro ricerca di documenti, riferimenti legislativo sul loro stato previdenziale.