Il consumo di carbone nel mondo si conferma a livelli record anche nel 2023
Il nuovo rapporto dall’AIE sul consumo di carbone nel mondo, conferma come la domanda sia in costante aumento.
Il consumo di carbone nel mondo non smette di crescere, in particolare nel continente asiatico che negli ultimi due anni, ha aumentato molto la sua richiesta ai propri partner commerciali.
E come confermato di recente dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, la domanda di carbone resta altissima, anche nel 2023 resterà sui livelli record che erano stati registrati lo scorso anno.
Anzi, rispetto al 2022, la richiesta di carbone nel mondo è aumentata di circa il 0,4 per cento. L’industria globale continua dunque ad avere un bisogno disperato del carbone industriale, e la tanto agognata transizione energetica dai combustibili, guardando questi dati, sembra restare al momento un semplice miraggio.
Una situazione che però secondo l’Aie avrà l’effetto positivo di andare a compensare una minore produzione di energia elettrica a carbone. Molto comunque dipenderà anche dalle condizioni climatiche dei prossimi mesi, che potrebbero continuare a far rallentare sia la domanda che la produzione.
Ue e Stati Uniti hanno diminuito la loro domanda di carbone, il report AIE
Per quanto riguarda l’Occidente, bisogna dire che nel complesso, Ue e Stati Uniti hanno diminuito la loro di domanda di carbone, che però è stata facilmente compensata e assorbita dalle maggiori richieste che sono iniziate ad arrivare da Oriente, con Cina e India che hanno deciso di aumentare il consumo di carbone per le loro industrie negli ultimi due anni.
La Cina è al momento il principale consumatore di questa materia prima, e la richiesta di carbone da parte del Governo di Pechino è aumentata del 5 per cento nel primo semestre del 2023.
In Cina la domanda di carbone aumenterà ancora nel corso del 2023
Per la Cina questa è stata una scelta obbligata, considerato che la nazione ha dovuto far fronte a una riduzione molto consistente della produzione di energia idroelettrica. Ma non solo, perché nel suo report l’AIA prevede come la domanda di carbone da parte della Cina aumenterà ancora nel corso dell’anno.
L’unica nota positiva sembra per l’appunto provenire da Europa e Stati Uniti che dopo anni di proclami e tentennamenti, hanno iniziato nei fatti a diminuire l’utilizzo di questa materia prima nelle industrie.