I pannelli solari del futuro? Faranno tutto da soli, l’incredibile scoperta australiana
In Australia è stata di recente pubblicata una nuova ricerca che ci spiega come saranno i pannelli solari del futuro. Vediamo insieme cosa hanno scoperto.
C’è una scoperta fatta dalla comunità scientifica negli ultimi mesi, che promette di rivoluzionare il mondo delle energie rinnovabili. Sempre più esperti sono infatti convinti, alla luce di una serie di ricerche e test condotti negli ultimi anni, che i pannelli solari del futuro saranno in grado di ripararsi da soli.
Per quanto possa forse sembrare a molti fantascientifica come possibilità, si tratta in realtà di un’ipotesi molto concreta. Tutto questo sarà infatti reso possibile da una cella solare che è conosciuta con il nome di perovskite, PSC.
Una tipologia di pannello solare che è stata progettata per restare nello spazio, e che promette, con i giusti avanzamenti tecnologici nel campo, di potersi riparare dai danni causati dalle radiazioni solari in modo totalmente autonomo.
Si tratta di una cella solare che si distingue per essere particolarmente leggera e anche abbastanza economica da realizzare, considerato che parliamo di pannelli solari creati per viaggiare nello spazio profondo e raccogliere la luce che ci serve, da convertire successivamente in energia.
Secondo gli scienziati è solo questione di tempo: i pannelli solari del futuro saranno in grado di auto ripararsi
Non bisogna però entusiasmarsi troppo. Gli scienziati infatti credono questo meccanismo di riparazione sarà possibile ed è solo questione di tempo, ma al momento questi pannelli solari non sono ancora in grado di resistere alle radiazioni solari.
Ad aver acceso l’entusiasmo della comunità scientifica è stata una ricerca portata avanti dall’Università di Sidney, in collaborazione con il centro di ricerca australiano Center of Accelerator Science. Come hanno spiegato gli stessi studiosi nell’articolo con cui hanno presentato il progetto .“L’hardware spaziale sarà esposto alla radiazione di protoni su queste orbite. Pertanto, è di grande interesse valutare la stabilità delle radiazioni per i PSC“.
Celle solari, ecco che cosa hanno scoperto i ricercatori australiani
Nello specifico, il centro di ricerca hanno dimostrato come sia possibile, quantomeno da un punto di vista teorico, passare attraverso un buco senza risentire troppo delle radiazioni, utilizzando dei materiali particolare che riescono proprio ad attutire i danni causati da questo assaggio.
Questi materiali sono chiamati HTM, Hole Transport Materiali, e nei test condotti in laboratorio in Australia, hanno già mostrato una resistenza notevole alle radiazioni protoniche. Ma non solo, perché l’aspetto più interessante dello studio, si trova verso la fine, quando gli studiosi affermano che, con la giusta configurazione, questi materiali renderanno possibile ai pannelli solari di autoripararsi dei danni subiti. Non un vantaggio da poco, considerato che parliamo di celle solari che verranno inviate nello spazio profondo.